"Non ci sono le condizioni per terminare il campionato che sotto tanti punti di vista era ancora da giocare. Qualcuno dovrà decidere cosa fare e prendere le decisioni eque”
24 marzo 2020 19:18ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
“Il quadro è molto triste. Se qualcuno pensa di poter ricominciare a giocare per me non ci sono più le condizioni”.
E’ quanto afferma il tecnico del Catanzaro, Gaetano Auteri.
“Inizialmente, forse non c’è stata l’adeguata informazione sul Coronavirus, ma non solo tra le persone comuni. Anche i medici hanno sottovalutato pensando che questa epidemia potesse non toccarci, ma ci siamo caduti. Fino al 9 marzo abbiamo giocato a porte chiuse. Ora stanno chiedendo sacrifici alla popolazione, ma per il mondo del lavoro è tutto molto difficile. Anche ammettendo che la situazione si risolverà, almeno quasi totalmente, il problema rimarrà per molto tempo”.
Nessuna previsione quindi per il futuro e uno stop che penalizza la condizione fisica degli atleti
“Sì, certo che pesa. Tutto si altera. Anche se da 15 giorni svolgiamo protocolli di lavoro quotidiani che prima sono stati individuali da fare anche all’aperto, ora non è più possibile. Non ci sono le condizioni per terminare il campionato che sotto tanti punti di vista era ancora da giocare – sostiene il tecnico di Floridia -. Qualcuno dovrà decidere cosa fare e prendere le decisioni eque”.
Tante le ipotesi al vaglio, ma il tecnico del Catanzaro ne propone una in particolare
“Quando si riprenderà si potrebbe fare un minitorneo in cui si azzera la classifica. Si potrebbe pensare a dei play-off e play-out partendo da privilegi che le squadre hanno. Compilare delle medie adeguate, logiche, rispettando la classifica precedente e ripartire con un nuovo calendario di andata e ritorno. Per il Catanzaro, ad esempio, un minitorneo dal quarto al settimo posto. E chi vince a quel punto sarebbe legittimato. Al momento non c’è nessuna legittima.
Un bilancio dal suo ritorno in panchina
“È legato a tante valutazioni. Abbiamo fatto bene subito. C’è stata una scossa e abbiamo vinto tre partite. Poi, è prevalso il non avere un obiettivo. E quindi, non siamo stati bravi a stare con i piedi per terra, come abbiamo fatto nella partita con il Bari. Quelle 3 gare non c’hanno illuso, ma a qualcuno hanno fatto perdere la consapevolezza della realtà. A parte la disfatta di Francavilla, che è stata una conseguenza del match di 3 giorni dopo, siamo stati sempre presenti sul piano tattico e del giocarci le partite molto posizionati bene in campo. Poi, siamo incorsi in errori individuali. Un po’ di superficialità, un po’ di presunzione che questo ambiente comporta ad avere. Perché spesso si pensa a quello che deve essere, ma la realtà è quella che è. Tuttavia, eravamo destinati a crescere tanto. Anche io avevo le idee più chiare anche sulle caratteristiche dei singoli. Avremmo trovato la miscela giusta per fare molto meglio”.
Le tre sconfitte sono figlie di eccessivo carico atletico o fragilità di squadra?
“Un po’ uno, un po’ l’altro. La squadra giocava su ritmi diversi e aveva perso un po’ gamba. Poi, dopo il mio arrivo è cambiato tutto. Ma ripeto, prevale questo atteggiamento che l’ambiente un pò ti porta ad avere. La realtà invece dice che il futuro passa sempre dall’immediato presente. Ci siamo dimenticati a volte di questo per poi ripensarlo nel match con il Bari”.
Durante il suo esonero si aspettava una nuova chiamata delle società?
“In effetti, non mi sono mai chiesto se la società mi poteva richiamare, ma abbiamo lavorato tutti nel bene del Catanzaro. Forse, qualcuno si è reso conto che ciò che dicevo era giusto. Almeno su alcune scelte fatte”.
Il ds Pagni, in una recente intervista, ha detto che dopo un suo esonero è sempre molto difficile per i successori
“Sui miei esoneri la storia parla chiaro”.
Se si riprenderà a giocare regolarmente come ritornerà in campo il Catanzaro?
“Avevo maturato alcune idee, soprattutto sulle affinità che puoi creare nel tempo. Attraverso attitudini individuali. A parte qualche intoppo come Tulli, avevo le idee più chiare. Inoltre, se rivede attentamente la partita di Potenza, abbiamo iniziato bene, creando buoni presupposi prima di prendere il gol su un errato posizionamento difensivo. Certo, mai come Francavilla dove abbiamo commesso errori pazzeschi. Ma gli errori sono figli di scarsa concentrazione, umiltà o presunzione. Ad ogni modo - conclude il tecnico del Catanzaro - siamo destinati a crescere”.
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