di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
“Il Catanzaro è una squadra importante e da quando ha cambiato proprietà ha costruito rose sempre di alto rango”.
Sono le parole di Franco Lerda, fino allo scorso dicembre tecnico del Partizani Tirana, e in precedenza allenatore di importanti club italiani del calibro di Torino, Vicenza, Triestina, Lecce, Napoli e tanti altri.
Il Coronavirus ha paralizzato il Paese
“Credo che quando succedono queste cose fuori dall’ordinario – ha osservato Lerda, nel corso di una recente intervista ad ampio raggio - bisogna andare molto cauti e riflettere bene. Mi rendo conto che ci possono essere idee diverse tra i presidenti ma l’importante è partire tutti insieme. Purtroppo, non sappiamo ancora quando finirà questa guerra ancora in atto. Sono comprensibili gli sfoghi di alcuni presidenti – ha detto - perché sono loro che tolgono i quattrini, ma è talmente grande e inaspettata questa tragedia. Ci vuole un po’ di pazienza. Siamo nelle mani dei medici. Quando si potrà e quando il governo lo stabilirà si tornerà in campo”.
E riattacca sulle Aquile
“L’allenatore Auteri è molto esperto. Grassadonia era subentrato al suo posto, ma non ha avuto un impatto fortunato. I giallorossi devono pensare ai play-off, se si riprenderà a giocare”.
Lerda, attaccante classe ’67 di Fossano, vanta un passato da calciatore non indifferente. Ha indossato le maglie di Torino, Messina, Taranto, Triestina, Chievo, Cesena, Brescia, Napoli e tante altre. Dal 2005 fa l’allenatore.
Poi, ritorna sul campionato di serie C
“Il girone C – afferma - è senza dubbio quello più importante dei tre. Mai come quest’anno ha avuto grandissime piazze: Reggina, Catanzaro, Catania, Avellino, Ternana, Bari. La Reggina è in vetta. La rimonta del Bari non sarà facile, dato che mancano poche partite in calendario. Gli amaranto hanno un ottimo organico e una marcia in più. La volata finale dipenderà molto da Denis e compagni. È evidente che tutte queste problematiche legate al Coronavirus potranno avere anche delle ripercussioni sul campionato di serie C. Se si riprenderà a giocare è ancora presto per dire in che modo. C’è chi, ad esempio, preferisce un rush finale con gare ravvicinate per salvarsi e chi invece il contrario. Il campionato riserva ancora delle incognite”.
La squadra è completamente ferma e i calciatori stanno seguendo dei protocolli individuali di mantenimento fisico.
Nei prossimi giorni, si saprà se il 3 aprile sarà davvero la data confermata per la ripresa delle attività sportive o se, invece, slitterà ancora una volta. Il bollettino medico quotidiano sui contagiati non fa ben sperare.
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