di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
Il Catanzaro visto nel secondo tempo, in uno stadio senza pubblico, è la squadra che tutti si aspettano. Che fa ben sperare per il futuro. È la squadra che - viene da pensare - sta modellando Auteri con la sua grande esperienza da capitano di lungo corso.
Aggressiva, presente sul campo e vogliosa di fare risultato. La strapazzata durante l’intervallo e i 3 cambi ad inizio ripresa svegliano di colpo un gruppo a tratti in balia dell’avversario, incapace di una reazione.
E dire che la partita inizia malissimo, con un Bari all’arrembaggio e il gol a freddo di Antenucci, su svista di Riggio, che fa pensare ad una sonora lezione. Ma non sarà così. Il Catanzaro tiene duro e riordina le idee. Il mister si sgola dalla panchina per dare le giuste indicazioni.
Nella ripresa, viene fuori a sorpresa il carattere dei giallorossi che sgomitano lottano, corrono. Provano e credere che è possibile conquistare i 3 punti contro la corazzata barese. E per poco non li ottengono.
L’occasione di Bianchimano, neutralizzata da due passi da Frattali, è importante, ma poi sarà Kanoute, in giornata di grazia, a metterla dentro con un bel colpo di testa che fa esultare i pochi addetti ai lavori. Il Catanzaro visto nel secondo tempo è molto vicino a quello che vuole il tecnico di Floridia e che tutta la tifoseria ha ammirato l’anno passato.
C’è ancora tanto da fare e il mister, a fine gara, lo ribadisce nell’intervista prodotta dall’ufficio stampa del club: “Una partita giocata in un’atmosfera surreale – ha commentato - ed entrambe le squadre non si sono risparmiate dal punto di vista agonistico. Il gol a freddo ci avrebbe potuto tramortire, invece siamo sempre stati ordinati e in partita anche se nel primo tempo alcune prestazioni sono state al di sotto della media. Nel secondo tempo, i cambi ci hanno dato sostanza. Abbiamo alzato il baricentro e il Bari è un pò calato. Loro sono una squadra forte che palleggia molto bene a hanno giocatori di un altro livello. Ma noi siamo stati competitivi e bravi a crederci. Da questo dobbiamo ripartire, ma riconosco che abbiamo bisogno di arrivare tutti ad una condizione ottimale, e dopo due mesi – osserva il mister - ancora non è così. Certo, è un risultato importante con una squadra forte. Complessivamente – ha concluso - abbiamo fatto bene”.
Da oggi il calcio è fermo per effetto delle decisioni assunte dal governo e dai vertici del calcio italiano per il rischio contagio Coronavirus. La prossima gara di campionato, la trentacinquesima, è in programma domenica 5 aprile al Ceravolo contro la Vibonese.
Il prossimo 23 marzo si riunirà nuovamente il Consiglio federale della Lega calcio per fare il punto della situazione e in quella sede valuterà se è il caso di riprendere a giocare (e quando recuperare le 4 giornate del calendario) o se sarà opportuno studiare altre soluzioni per i campionati in corso.
Tutto dipenderà dalla diffusione del Coronavirus che ha già paralizzato il Paese. Sono attese le decisioni dell’Associazione italiana calciatori legate all’eventualità di sospendere anche gli allenamenti per i medesimi rischi di contagio. In questo caso, si andrà nella direzione di un vero e proprio stop del calcio che richiederà probabilmente decisioni drastiche.
Diario di bordo Corapi e compagni, oggi pomeriggio, si sono ritrovati al PoliGiovino dove non hanno svolto alcuna seduta d’allenamento. Società e calciatori attendono notizie precise dalla Lega calcio sul protocollo da seguire ora che l’attività agonistica è sospesa.
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