Us Catanzaro 1929, la cura Grassadonia porta i suoi frutti. Concretezza in campo e squadra più serena

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Allenamento al "Mirko Gullì" sotto la guida di mister Grassadonia
  19 novembre 2019 20:59

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

Quando si vince va sempre tutto bene ma il mister invita a stare con i piedi per terra. “Il percorso intrapreso - ha detto – è un mattoncino che butta giù le fondamenta di un casa da costruire ma è un percorso a medio lungo termine”.

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La filosofia di Grassadonia sembra prendere corpo e si concentra tutta qui: lavoro, applicazione e concetti di squadra. I calciatori sembrano infatti aver ritrovato quel sorriso e quella serenità che avevano smarrito dopo le prime giornate di campionato che mascheravano tutta una serie di problematiche interne allo spogliatoio. 

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Mister Auteri, indiscutibile sotto il profilo tecnico-tattico, è pur vero che aveva perso quell’appeal tra i calciatori e le cose lentamente erano andate peggiorando. Clima sempre più pesante e risultati che iniziavano a venir meno con prestazioni preoccupanti di una squadra che dava sempre più l’impressione di voler mollare. 

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Dopo la brutta sconfitta interna con il Potenza la società decide di cambiare assumendosi dei rischi. Grassadonia arriva in un clima a dir poco scettico, in parte anche motivato dall’esonero di Auteri, allenatore molto apprezzato sui tre colli, e la frattura totale tra società e tifosi è molto vicina. Il calo degli spettatori è evidente.

Ma accade quello che non ti aspetti. Il tecnico salernitano, senza troppe parole, lavora a testa bassa e dopo la prima sconfitta di Bari e il pareggio interno con il Rende rimette lentamente le cose a posto e traghetta il Catanzaro da una crisi apparentemente irreversibile ad una rinascita di risultati: 8 punti in cinque partite e il passaggio agli Ottavi di Coppa Italia di serie C.

Del gioco del primo Auteri non c’è più traccia e si passa ad un più guardingo 3-5-2 molto concreto che Grassadonia decide di provare nella partita interna contro l’Avellino. Il suo coraggio viene premiato e il Catanzaro vince per 3-1. E’ il primo vero segnale di cambiamento messo in campo dal mister. Che fa un meticoloso lavoro psicologico tra i calciatori finalizzato a ricostruire un gruppo ormai demoralizzato. Tutto lascia pensare che ci stia riuscendo. L’esultanza dei calciatori sui gol di domenica scorsa la dicono lunga sulla carica e sulla soddisfazione.

Il pubblico ha gradito molto soprattutto l’impegno e l’abnegazione e la società ha risposto altrettanto bene riaprendo le porte degli allenamenti ai tifosi. Ora che sono rientrati nel gruppo anche De Risio e Bianchimano il mister potrà fare tutte le sue scelte e guardare al futuro con maggiore tranquillità. Le prossime 4 partite che chiudono il girone d’andata sono molto importanti. Dopo Vibo, arriverà la Ternana, poi le aquile andranno a Pagani, e per chiudere il 15 dicembre arriva il Picerno. Si riparte da Teramo il 22 dicembre e si riprende il 12 gennaio in casa con il Bisceglie. 

Nel frattempo, gennaio è il mese del mercato di riparazione. Sarà il momento in cui il Ds Pasquale Lo Giudice dovrà fare le scelte di mercato, in entrata e in uscita, in linea con i piani societari. Le prossime 4 partite daranno più di una indicazione sul prossimo futuro. 
Ma Grassadonia ora guarda dritto alla Vibonese, squadra molto ostica che sta facendo bene. E seppur tra tifoserie storicamente amiche, il derby della vecchia provincia è una partita sempre unica nel suo genere.

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