di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
Un silenzio assordante e il buio che lentamente cala sul Ceravolo chiudono la settima giornata di campionato. Il Catanzaro si fa raggiungere nei minuti finali da un Palermo ridotto in nove uomini e decimato dalle assenze per la positività al Coviod-19.
Subito dopo, la rabbia del direttore generale Foresti, che scarica la responsabilità della brutta prestazione sui giocatori e nel contempo chiede scusa a tutti, da l’esatta misura di un clima molto pesante in casa giallorossa.
Nell’arco di una settimana si è passati da una prestazione tutta cuore e orgoglio del Marassi, alla figuraccia di Terni, per arrivare alla prova miserabile di ieri al Ceravolo contro il fanalino di coda del girone.
Le ultime notizie parlano di un Catanzaro in ritiro punitivo presso il Benny hotel, in vista del match delicatissimo di Avellino dove l’ex Braglia sta già affilando le armi per battere le Aquile.
Grande delusione nella tifoseria e in Società dopo una prestazione insufficiente sotto il piano del gioco, dell’approccio e della grinta. Martinelli e compagni per tutto il primo tempo hanno pensato solo a difendersi senza riuscire a costruire gioco e pressione sull’avversario.
Squadra ridisegnata senza Carlini, Corapi, Casoli e Pinna che deve fare ancora a meno di Di Piazza, Urso e anche Evans per infortunio. Ma la musica non cambia, anzi è più stonata. La squadra entra in campo frastornata, insicura, poco motivata e fa una fatica enorme a costruire gioco.
Nell’arco del primo tempo, solo un’occasione per parte, ma quella sui piedi di Di Massimo forse è più limpida di quella capitata a Kanoute. Del resto, una gara dai limitati contenuti tecnico-tattici con gli ospiti più vogliosi di cercare l’affondo e i giallorossi incapaci di reagire.
Mister Calabro opta ancora una volta per una difesa a 3 che tuttavia si mostra quasi sempre a 5, con Garufo e Contessa sulla linea dei tre centrali. Nonostante tutto, il reparto da segnali di grande fragilità.
Il centrocampo è il punto debole di una squadra che ancora una volta punta su Altobelli, il peggiore dei suoi, Baldassin e Verna, che deludono le aspettative.
In avanti, il solo Evacuo da segnali di vita mettendo in campo tutto il suo bagaglio a disposizione e Di Massimo prova a pungere con scarsi risultati.
Si va a riposo sullo zero a zero. Nella ripresa succede di tutto. Il Catanzaro prova a vincere il match e Calabro fa i suoi cambi. Butta dentro Casoli e Carlini al posto di Garufo e Baldassin; Corapi e Curiale al posto di Altobelli e Riccardi, e qualcosa inizia a vedersi. Al 33’ Pinna rileva Contessa ma la squadra corre poco e improvvisa.
Il Palermo è già in 10 uomini per l’espulsione di Broh ma non molla. Al 26’, il rigore concesso da Perenzoni e l’espulsione di Crivello sembrano portare il match verso i padroni di casa sancita dalla bella realizzazione di Evacuo dal dischetto. Ma non sarà così.
In nove uomini il Palermo, sostenuto dal vice allenatore Filippi che sbraita dalla panchina e opera solo 3 cambi, agguanta il miracoloso pareggio su un calcio di punizione sporcato dal tocco di Evacuo che beffa Branduani.
Un pareggio che sa di sconfitta, più per la pessima prestazione che per la mancata vittoria che rianima i rosanero e manda su tutte le furie il dg Foresti.
Da oggi i calciatori sono in ritiro punitivo al Benny hotel, in vista di una gara complessa contro gli irpini guidati dall’ex Piero Braglia. Oggi pomeriggio, allenamento sul manto sintetico del Federale e domani seduta pomeridiana presso la medesima struttura.
Giudice sportivo Ammoniti Davis Curiale (III infrazione), Sergio Contessa e Davide Riccardi (II infrazione) e Daniel Pasquale Fazio (I infrazione)
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