di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
"Il blocco del calcio è doveroso. Non si può immaginare che ci siamo mondi esclusi dal virus".
Lo ha detto Nicola Provenza, parlamentare dei 5 stelle, medico ed ex allenatore del Catanzaro nella stagione calcistica di C2, 2008/2009.
Alta contagiosità del Covid-19 "Da medico e da parlamentare seguo molto da vicino la vicenda. Intanto, la prima cosa è l’alta contagiosità del virus, un po’ sottovalutata all’inizio e non solo in Italia".
La domiciliarità "Nel confronto tra Veneto e Lombardia la differenza è proprio la domiciliarità, che vuol dire il numero di persone seguite realmente da casa.
I dati pubblicati dal 9 a al 15 marzo parlano chiaro: in Veneto vanno dal 65 fino al 75 per cento, mentre in Lombarda dal 25 fino al 32 per cento. Ciò significa che la risposta territoriale è molto attiva in Veneto e poco in Lombardia dove ci sono eccellenze, ma nelle strutture ospedaliere dove i pazienti non dovevano andare subito. Il tasso di letalità in Veneto del 3 per cento mentre in Lombardia il doppio".
La Telemedicina "ll mio punto di vista è promuovere attraverso confronti continui con il Parlamento, governo, ministro della Salute, Protezione civile, Istituto superiore della Sanità, e con massimi esperti di sanità digitale, la Telemedicina. Un’ottima occasione di controllo a distanza non solo per i pazienti affetti da Covid19, ma anche per i malati cronici che non vanno abbandonati. Questo strumento può essere ancora più efficace attraverso le piattaforme digitali per una rete territoriale che esisteva e viene potenziata, ma laddove non c’è, come al Sud, e in particolare in Campania e Calabria, avere questo strumento può aiutare a compensare i ritardi".
Eventuale ripresa degli allenamenti
"Parlerei di calcio top level e forse anche di B, e poi di C e calcio dilettante. È fondamentale assicurare una continuità fisica. Così come si faceva 15 anni fa con il Milan lab, quando ai calciatori che andavano in vacanza veniva consegnato un programma di lavoro monitorato dai preparatori atletici. Una simulazione d’allenamento. Certo, è impossibile riproporre cose che si fanno in campo e in gruppo, ma ci si può lavorare".
#io mi alleno a casa "E’ l’hashtag lanciato da me rivolto non solo agli atleti, ma a tutti quelli che fanno attività fisica e che, grazie ad essa, stanno meglio. Alimentarsi per bene, fare una vita un po’ attiva. E quindi anche qui i preparatori possono indirizzare a distanza. Fare gruppo in questa fase non è la cosa migliore. L’aspetto più importante dell’allenamento è quello atletico-tattico ma si vive anche di momenti di condivisione che non sono producibili".
La governance del calcio s’interroga su una eventuale ripresa
"Sul tavolo ci sono tante proposte ma viviamo sempre in relazione al Virus. È difficile immaginare progetti di un certo tipo. Almeno per un altro mese non avremo linee d’indirizzo. La decisione va presa almeno sulle classifiche. Se noi continuiamo a ragione con le modalità con cui facevamo prima, facciamo un grave errore. Così come in sanità sono stati fatti degli errori e storture alle quali ci siamo adeguati per pigrizia, anche nel calcio non è che fosse tutto rose e fiori".
La riforma di C
"È fondamentale. Anche quando allenavo c’erano società che cambiavamo gestione, e dopo due tre anni, il 50 per cento dei presidenti erano cambiati e il 30 per cento delle società fallite. E all'epoca c'era ancora la C2"
Il Catanzaro e i play-off svaniti al Ceravolo con il Pescina
"A parte questo, ricordo i 21 risultati utili consecutivi, dalla prima giornata, e la continuità di rendimento importante. Il pareggio di Cosenza a reti inviolate in cui abbiamo fatto una grande partita nella quale dovevano dare soddisfazione ai tifosi perché fu impedito loro di andare al San Vito. Fu l’anno dei deltaplani. E poi, una serie di gare che mi sono rimaste nel cuore per il calore del pubblico sempre vicino alla squadra perchè aveva percepito le difficoltà societarie, e malgrado tutto, il gruppo continuava a lavorare con intensità. Ricordo un match in casa con l’Andria in cui vincemmo 2-0 grazie ad una grande prestazione. Il Catanzaro divertiva faceva risultato e trascinava il pubblico. Se avessimo avuto una stabilità societaria quel progetto poteva avere uno sviluppo strepitoso".
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