Us Catanzaro 1929, mercato in salita: sfuma la cessione di Mangni per ragioni contrattuali

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Doudou Mangni, attaccante del Catanzaro
  06 gennaio 2020 18:26

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

L’operazione sfoltimento del Catanzaro si complica. Dopo Quaranta e Bianchimano, che nella stagione in corso non possono vestire altra maglia perché hanno giocato in due squadre diverse, anche Doudu Mangni non si muoverà da Catanzaro. L’attaccante romano di colore, classe ’93, proposto e/o comunque osservato dal Cesena, non potrà vestire altra maglia perché acquistato a titolo definito dal Catanzaro con diritto di "recompra" dell’Atalanta.

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La Figc infatti ha modificato il comma 4 dell’art. 102 delle Noif (Norme Organizzative Interne) che disciplina le norme sul diritto di riacquisto dei giocatori. La modifica della norma approvata lo scorso aprile 2019 prevede l’abrogazione della norma nella parte in cui prevedeva la possibilità per la società cessionaria di cedere a sua volta temporaneamente o definitivamente, il contratto del giocatore ad una terza società, a fronte del consenso sia del calciatore che sia della società titolare del diritto di opzione.
Da ultimo, proprio per scardinare il diffuso utilizzo di questo strumento normativo per finalità di equilibrio finanziario, è stato precisato che gli effetti contabili delle potenziali plusvalenze/minusvalenze derivanti dall’eventuale riacquisto del giocatore, decorrono dal momento dell’esercizio o della rinuncia del diritto di opzione.

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In buona sostanza, il Catanzaro, che ora ne detiene il cartellino, ha le mani legate e al massimo potrebbe liquidare il giocatore, titolare di 3 anni di contratto, che realisticamente significa tenerselo e possibilmente farlo giocare. Insomma, per il momento la situazione è questa.

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Figliomeni non si muoverebbe da Catanzaro perché avrebbe rifiutato di traslocare in una società di serie C a lui non congeniale che comporterebbe peraltro una riduzione del contratto. Elizalde dovrebbe ritornare a Pescara ma ancora è qui. Urso, che nel girone d’andata ha giocato davvero qualche minuto, non sarà facile collocarlo altrove, visto anche il suo ingaggio. L’operazione Maita sembra essere in salita, visto che lo scambio alla pari con Greco sembra essere a svantaggio del Catanzaro.

In difesa, resta aperta la pista di Cristian Riggio che potrebbe accasarsi altrove. A centrocampo, Nicoletti ha sicuramente mercato e su di lui il Ds sta provando una buona collocazione in serie C. Nello stesso reparto, oltre a Maita e Urso, gli altri non sembrano essere in uscita. In avanti, a meno di cessioni di rilievo, c’è poco da valutare.

Fischnaller e Kanoute per il momento non dovrebbero essere inseriti tra i partenti. Forse Giannone, ma non sarà così semplice piazzarlo. Ciò vuol dire che lo sfoltimento della rosa, ad oggi di 28 elementi, non sarà una passeggiata. E se la linea della società resta quella prima di cedere e poi comprare sarà complicato per il Ds Pasquale Lo Giudice raggiungere questo obiettivo in un mercato sempre più asfittico e fatto da società appesantite da ingaggi e più disposte a scambiare che a comprare.

Dal campo Allenamento pomeridiano, al PoliGiovino, per Maita e compagni. Solo palestra e qualche allungo per il gruppo che ha seguito le indicazioni dello staff dei preparatori atletici. Ancora assente il tecnico, Gianluca Grassadonia, colto dall’influenza. Niente pallone, dunque, a causa delle precarie condizioni del terreno di gioco. Domani, seduta di lavoro pomeridiana, sul campo B dello stadio Nicola Ceravolo, in vista dell’impegno di campionato, in programma domenica prossima, contro il Bisceglie.

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