di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
La notizia della morte di Giuseppe Clericò, detto “Mandarino”, è di quelle che lasciano un vuoto nel cuore di tutti i tifosi giallorossi.
La sua scomparsa porta con se quell’anima folkloristica e assolutamente irripetibile di un tifo che non c’è più.
“Mandarino”, 65 anni, era ricoverato da tempo in una clinica di Sant’Andrea Apostolo a causa di una brutta malattia che lo teneva inchiodato da mesi nella struttura sanitaria.
Qualche tempo fa, durante la chiusura per il Coronavirus, si era diffusa la notizia che fosse morto, e invece non era vero.
Ciò non toglie che le sue condizioni di salute non erano affatto buone e che il vecchio tifoso delle Aquile combattesse per restare su questa terra.
Indimenticabili le sue performance appollaiato sulla recinzione dei "Distinti" durante le partite di cartello del Catanzaro.
Torso nudo e bandiera in mano esprimeva nel modo più plateale l’amore per una squadra che lo ha visto da sempre al suo fianco, fin dai tempi della Serie A.
Per lui ora arriva la prova più importante, il cielo, che lo porta con se insieme al suo grande amore per le Aquile.
A dare la notizia della sua morte i parenti delle Svizzera dove lo stesso Mandarino visse per qualche anno.
I funerali si terranno giovedì alle ore 10.30 nel Santuario di via Foresta a Chiaravalle
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