Us Catanzaro 1929, sconfitta che brucia. Prestazione poco concreta con un modulo spregiudicato

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Allenamento sul campo del PoliGiovino
  23 settembre 2019 21:42

ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

Catanzaro che si lecca le ferite dopo la sconfitta inaspettata di Viterbo. Prestazione poco brillante per i ragazzi di Auteri che fanno tanto gioco ma non riescono a concretizzare. La Viterbese invece, reduce da due sconfitte di fila, incerottata e senza il suo allenatore in panchina, fa sua la partita capitalizzando al massimo e senza troppe cerimonie due errori delle aquile e facendo così salire a 5 le reti subite dai giallorossi dall’inizio del campionato.

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Questa volta Auteri stupisce tutti e stravolge la formazione con un modulo inedito: il 4-2-3-1 composto da Martinelli, Quaranta e Riggio in difesa, con Celiento, schierato terzino destro e proteso in avanti al posto del mancante Statella. Maita e De Risio centrocampisti, Di Livio in posizione di trequartista insieme e Fischnaller e Kanoute, laterali offensivi, e Nicastro come terminale di reparto.

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Un mister in vena di esperimenti che tuttavia non riesce ad ottenere i risultati sperati (cedendo il primo posto alla Ternana che s’impone sul campo della Sicula Leonzio per 2-1) su un campo difficile reso pesante da una pioggia ai limiti della praticabilità. E infatti fino all’ultimo si è pensato ad un clamoroso rinvio, scongiurato poi da un temporaneo miglioramento delle condizioni metereologiche che ha permesso all’arbitro di dare inizio alle danze. Ma tutto non è andato come previsto.

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Squadra chiaramente disorientata e con una precaria copertura difensiva affidata all’esperienza di Martinelli, autore di una brutta svirgolata su una spazzata della difesa avversaria che ha consentito a Volpe di aggirare il portiere e segnare il primo gol, e al volenteroso Riggio che tuttavia si fa saltare come un birillo da Errico, in occasione del raddoppio. Quaranta si da molto da fare ma ancora non è entrato bene nei meccanismi. Sotto tono, Maita che fa il compitino, mentre De Risio, bravo nel riaprire la partita ad inizio secondo tempo con un bel tiro a giro da fuori, fa ciò che può.

In avanti, questa volta anche Fischnaller non fa la differenza e spreca una ghiotta occasione nel primo tempo sui piedi di Vitali, e Kanoute si danna l’anima per saltare l’uomo ma non ci riesce quasi mai, ma quando lo fa la mette dentro ma non trova nessuno. Nicastro fa ancora tanta fatica in questo ruolo e la sua prestazione appare sterile. A nulla valgono gli ingressi di Bianchimano (lontano parente di quello ammirato a Reggio Calabria due anni fa), Giannone, Calì, Nicoletti e Casoli al posto di Maita, Riggio, Kanoute, Nicastro e Fischnaller che tentano un forcing senza risultato.

Ma il tecnico delle aquile resta fermo sulle sue idee e guarda la partita con una lente diversa. E’ soddisfatto della prestazione del gruppo e conferma tutte le sue scelte. Attribuisce la sconfitta esclusivamente ad errori dei singoli. Affermazioni che ovviamente non trovano la condivisione di buona parte della critica ma soprattutto di molti tifosi che gli puntano il dito contro. Il mister secondo molti è responsabile di aver stravolto un modulo di gioco e una squadra prima in classifica senza alcuna necessità, dato che la rosa a disposizione è lunga e di qualità, facendogli perdere così la sicurezza in campo e quella maturità dimostrata a Monopoli.

In buona sostanza, bastava schierare Casoli nel suo ruolo naturale di esterno destro di centrocampo e sulla sinistra uno tra Pinna o Nicoletti e riservare gli esperimenti ad altra occasione o magari a partita in corso. Invece, accade ciò che non ti aspetti e forse anche per eccesso di presunzione le prendi e Viterbo contro una squadra affamata di punti che bada al sodo e che si prende gioco di un Catanzaro avvolgente, bello da vedere, ma poco pungente.

Tanta delusione tra i 300 tifosi arrivati stremati nella Tuscia che ha portato ancora una volta sfortuna. Ma nessun dramma. Catanzaro a soli due punti dalla prima può ribadire la sua forza mercoledì prossimo contro il Rieti. Certo, serve ancora molto lavoro prima di trovare i giusti equilibri nella squadra ma anche nel manico, che a volte appare troppo sperimentale per la categoria, alla ricerca di un calcio super bello che in serie C deve essere invece spesso brutto, sporco e cattivo per arrivare all’obiettivo.

Sicuramente oggi il mister, assente dal terreno di gioco del PoliGiovino, ne avrà parlato a lungo con la sua squadra a riposo muscolare negli spogliatoi, analizzando i video della partita per cercare di capire gli errori commessi e i rimedi da adottare.
Chi invece ieri ha giocato poco o nulla, ha svolto il lavoro giornaliero sotto la guida attenta del secondo allenatore Cassia che ha ordinato una partitella leggera in vista del match di mercoledì prossimo, in programma alle 20 e 45 al Ceravolo.

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