Us Catanzaro 1929, si chiude l'era del binomio Auteri-Lo Giudice tra sogni e delusioni

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"Curva Massimo Capraro"
  21 luglio 2020 18:39

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

La giornata di oggi si apre con la nota ufficiale della Società relativa alla fine del rapporto tra l’Us Catanzaro 1929 e il direttore sportivo Pasquale Lo Giudice.

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Una decisione maturata nelle ultime ore e resa pubblica solo questa mattina dopo l’incontro di ieri pomeriggio con lo stesso dirigente.

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Si chiude qui, quasi all’improvviso, dopo oltre due anni di permanenza nel capoluogo di regione, l’esperienza del direttore sportivo di Reggio Calabria. 

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L’ex terzino delle Aquile era stato ingaggiato il 6 marzo 2018 nella coda di una stagione molto complicata, profondamene turbata dall’inchiesta Money gate. 

Era il primo anno di Floriano Noto alla guida della Società e le aspettative della tifoseria erano altissime. 

Tuttavia, il Catanzaro fa un campionato mediocre e finisce al quattordicesimo posto in classifica. Tre panchine diverse: Erra, Dionigi e Pancaro; dirigenti: Maglione e Doronzo, entrambi esonerati prima della fine del torneo.

Così, il 6 marzo 2018 il presidente si affida a Pasquale Lo Giudice che rappresenta il ritorno al passato ma una valida alternativa per il futuro. 

Sono ancora vivi i ricordi della stagione 2004 e la conquista della Serie B nell’anno in cui Gianni Improta era direttore generale. Così, la piazza sogna un nuovo rilancio calcistico.

Tutto lascia pensare ad un progetto di vertice. Viene richiamato in panchina Gaetano Auteri e sarà allestita una bella squadra per le caratteristiche del tecnico di Floridia. 

Sarà una stagione travolgente e piena di emozioni conclusa al terzo posto. Tuttavia, i play-off si riveleranno l’ennesima delusione

Malgrado tutto, la Società decide di concedere una nuova chance ad entrambi ma le cose non andranno bene. I rapporti tra i due non sono idilliaci e la piazza è nettamente dalla parte del tecnico.  

Dopo qualche giornata arriva l’esonero di Auteri mal digerito da gran parte della tifoseria che accusa il ds di aver favorito la cacciata dell’allenatore. Ma la Società fa scudo sul ds procurandosi molti sfavori e critiche. 

Poi, a gennaio, dopo la scialba parentesi Grassadonia, decide di richiamare Auteri nel segno di una nuova sinergia tra i due.

Ma la stagione in corso è ormai compromessa e dopo lo stop del Covid-19 i play off in formato ridotto con un settimo posto al termine della regular season si riveleranno un’altra cocente delusione.

Così, 16 giorni dopo la partita di Potenza, la Società decide di interrompere il rapporto con il direttore sportivo. 

In 2 anni e 4 mesi la vendita al Bari di Eugenio D’Ursi a cifre astronomiche per la categoria, e quella dell’ex capitano Mattia Maita, rappresentano l’apice di un lavoro condotto in linea con il progetto di una Società forte ma che tuttavia non ha ottenuto i risultati sperati e ha deciso di cambiare. 

Da oggi si apre una nuova era nel Catanzaro anche sul piano dirigenziale. il tempo stringe ed è tempo di decisioni. Tanti i profili sotto osservazione.

L’idea brillante Giorgio Perinetti nel ruolo di direttore generale, rappresenta il grande salto di qualità nei progetti organizzativi della famiglia Noto che non vuole più sbagliare. 

Chiaramente, in agenda ci sono anche altri profili come quelli del promettente Raffele Rubino, ex ds del Trapani, e di Gianluca Andrissi ex direttore sportivo della Feralpi Salò. Ma tutto è ancora al vaglio della proprietà. Così come l’ipotesi di nuovi ingressi in Società da parte di solidi imprenditori.

Prevista nei prossimi giorni una conferenza stampa del presidente Noto. 

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