di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
La notizia di oggi è senza dubbio quella relativa all’ammenda comminata all’Us Catanzaro 1929 per cori razzisti nei confronti del giocatore della Cavese, Rho. Una multa salata di 5mila euro per la società di Floriano Noto che arriva in un momento già delicato per le Aquile e che di certo non farà sorridere il presidente. Ma non è stata l’unica società ad essere multata.
Il Giudice sportivo ha punito anche il Catania ad un’ammenda di 4mila euro per cori inneggianti ad Antoni Speziale, il giovane catanese che sta scontando in regime di detenzione una lunga pena per la morte dell’ispettore Raciti; l’Arezzo a mille500 euro per cori offensivi verso le forze dell’ordine; il Vicenza a 1500 euro, per cori con espressioni offensive e blasfeme all’indirizzo dell’opposta tifoseria; il Bari a mille euro di multa perché i propri sostenitori in campo avversario danneggiavano telecamere di sorveglianza del settore ospiti; il Lecco sempre a mille euro, perché persona non identificata riconducibile alla società rivolgeva ad un addetto federale una frase offensiva; la Reggina a mille euro per lancio di una bottiglietta d’acqua sul terreno di gioco; e infine, anche Reggio Audace a 500 euro di multa perché i propri sostenitori danneggiavano i servizi nel settore dello stadio a loro riservato.
Insomma, una Procura federale che non fa sconti e non scherza affatto in linea con un forte inasprimento delle pene in osservanza a regole sempre più rigide soprattutto in materia di razzismo e di violenza negli stadi. E questa volta è toccato al Catanzaro subire l’accusa di avere al proprio seguito tifosi razzisti. Cosa che di certo non depone bene, ma va anche letta attraverso la lente di un momento storico particolare in cui il caso Balotelli ha un po’ condizionato l’opinione pubblica e amplificato la vicenda, tanto da renderla per certi aspetti quasi eccessiva.
E poi, l’ammenda è da considerarsi forse un pò pesante se si tiene conto che certe frasi, secondo il Giudice sportivo che ha letto il referto, sarebbero state proferite da 4 o 5 tifosi e non da parte di un folto gruppo di persone o di gruppi organizzati. Ma evidentemente ha ritenuto ugualmente grave l’episodio e ha agito di conseguenza. Probabilmente, se i cori fossero stati lanciati da un nutrito numero di tifosi la pena sarebbe stata ancora più grave. Si chiude per il momento questa pagina extracalcistica in un clima di forte repressione, da nord a sud, verso episodi di intolleranza ma più in generale di forti contestazioni che spesso scaturiscono anche da una repressione eccessiva sulle tifoserie, e si torna così al calcio giocato.
Allenamento campo impraticabile per le forti piogge che si sono abbattute sul capoluogo da questa notte. Maita e compagni hanno svolto solo lavoro fisico agli ordini dello staff tecnico composto dal tecnico Grassadonia e il suo secondo, Cincione, dai preparatori atletici, Mondilla e Talotta e dal preparatore dei portieri, Aprile.
In vista del Catania Squadra che ora guarda dritto al prossimo avversario: il Catania di Lucarelli. Gli etnei stanno disputando un campionato lontano dai programmi di inizio stagione e sono un punto dietro il Catanzaro, altra delusione iniziale del torneo. Grassadonia è chiamato a studiare un avversario tosto e di qualità che ha tutti i numeri per fare male alle aquile. Il tecnico del Catanzaro dovrà lavorare molto non solo sull’aspetto mentale ma anche sul piano del gioco che si è visto davvero poco nelle ultime partite.
La prova d Castellammare non ha dato riscontri positivi, se non per il punto prezioso conquistato in extremis. La partita di domenica invece sarà un test davvero decisivo per capire se il Catanzaro di Grassadonia vuole fare sul serio o se invece non ha ancora assimilato i concetti impartiti dal nuovo tecnico, di fronte ad un avversario sulla carta molto competitivo.
Rivalità storica Al vaglio del Gos le misure di sicurezza per questo match, ritenuto dall'Osservatorio nazionale, ad alto rischio disordini. La storica rivalità tra le due tifoserie, spesso scaturita in gravi episodi di violenza, da anni mette in allarme le forze dell’ordine. L’anno passato si presentò al Ceravolo solo un gruppetto di sostenitori rossoazzurri che, dopo aver esposto uno striscione contro la società, lasciò la Curva Mammì senza vedere la partita. Non si presentarono proprio i sostenitori delle due Curve del Massimino: la Nord, perchè non tesserata e la Sud, in contestazione con la società. Quest'anno è un'altra storia e si attendono le misure di prevenzione del Gos.
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