di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
Le cronache quotidiane parlano chiaro. L’Italia è in trincea. I numeri dei contagi e delle vittime fanno paura. Si moltiplicano le opere di beneficenza verso gli ospedali dello Stivale che stanno lavorando a fondo per salvare più vite possibili. Ad oggi, è davvero difficile fare previsioni per il futuro.
La ripartenza degli allenamenti, in programma il prossimo 3 aprile, quasi certamente slitterà nuovamente a data da destinarsi.
Il mondo del calcio è in grande crisi e fa la conta dei danni subiti fino ad ora, e di quelli complessivi, nell’eventualità di uno stop definitivo dei campionati. C’è chi spera e chi invece invoca fin da subito la fine.
L’Aic, presieduta da Damiano Tommasi, bada alla tutela della salute dei calciatori. La Lega calcio ha espresso tutta la volontà di concludere i campionati giocando pure a luglio ma ogni possibile decisione è legata al Coronavirus.
La gran parte dei presidenti delle società propone il taglio degli stipendi per i calciatori ma dalla serie C arrivano i mugugni. Troppa differenza tra le categorie.
I club restano scettici, Cairo: “Gare a luglio? sarebbe accanimento”, ma per Uefa e Figc si può. Anche la Fifa promuove la ripresa: Contratti prorogati oltre il 30 giugno senza costi ulteriori. Ma il presidente del Toro: “Sulla nostra linea 16 società”.
E il ministro Spadafora: “In campo il 3 maggio? Molti dubbi”. Il documento salva calcio è pronto. E sul divieto di pubblicità per le scommesse chiesto stop di un anno. il presidente del Coni Malagò: “Ora è giusto cambiare la normativa”. La lista inviata questa mattina a Coni e governo.
Cassa integrazione Riconoscimento dello stato di crisi, proroga della concessione di impianti e sospensione dei canoni, cassa integrazione per calciatori che guadagnano fino a 50mila euro.
Il Fondo “salva calcio” predisposto anche con il contributo della Figc per aiutare le società in difficoltà.
Scommesse e stadi Sospensione per un anno del divieto di pubblicità per le aziende che operano nel mondo del betting. Revisione legge sugli stadi. Su questi due fronti il riferimento temporale e` il mese di maggio.
Dibattito aperto anche in serie B e C Caiata, vice presidente della Lega Pro, patron del Potenza e parlamentare, segue - su mandato di Ghirelli - alla Camera la questione cassa integrazione nel calcio.
Il presidente dell’Ascoli Pulcinelli commenta così alla Gazzetta dello sport: “In A la cassa sarebbe ridicola vista la portata degli ingaggi, in B e C può avere un senso. Occorrono pure altre misure: contributi straordinari vista l’eccezionalità della situazione e rivedere una redistribuzione dei diritti tivù per la tutela dell’intero movimento”.
Sulla medesima linea, il presidente del Vicenza, Stefano Rosso, non prescinde dalla ripresa del torneo e, quindi, anche dai relativi verdetti finali: “Noi siamo favorevoli ad ogni azione utile immaginabile: per esempio come anche la decurtazione stipendi, la cassa integrazione e la defiscalizzazione... Ma resta fondamentale concludere la stagione e non rischiare una decurtazione dei ricavi. Ora tutti devono rinunciare a qualcosa e quindi bisogna aiutarsi a vicenda”.
D’Agostino della Casertana s’appella al governo: “Il momento è di grande emergenza, imprevedibile, la cassa integrazione può starci di sicuro come soluzione. Diamo tanto allo stato in tempi normali, ora devono aiutarci. Il calciatore è, ormai, come un dipendente di una azienda come le altre, anzi costa pure di più dei miei che ho in ditta”.
Laricchia del Monopoli è assolutista: “Necessaria la cassa integrazione, sennò si va verso il default inevitabilmente. E serve finire i tornei, anche a luglio o ad agosto se servisse”.
Il presidente della Legapro Ghirelli, poco fa ha dichiarato a Tutto C: “È finita una epoca, siamo tornati tutti uguali, siamo tutti normali, prima si capisce e meglio è. Rifiutare la Cig sarebbe uno schiaffo rispetto a chi soffre”.
In casa giallorossa riposo forzato e impotenza di fronte ad un dramma che colpisce tutto il Paese indistintamente, da Nord a Sud.
Tante le ipotesi che si fanno largo man mano che passano i giorni ma intanto il tempo scorre e appare sempre più complesso un programma per terminare i campionati.
Corapi e compagni svolgono protocolli individuali di mantenimento fisico ma col passare ei giorni diventa sempre più difficile.
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