Us Catanzaro 1929, una stagione deludente chiusa con una prova incolore ed un futuro da programmare

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Floriano Noto, presidente dell'Us Catanzaro 1929
  06 luglio 2020 19:40

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

Sembra un film visto e rivisto quello andato in onda ieri allo stadio di Potenza. Il nono play-off svanito, questa volta senza pubblico, e l’ennesima delusione maturata dopo una stagione al di sotto delle aspettative.

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Sull’erbetta sintetica del "Viviani" si è visto un Catanzaro poco motivato, senza la grinta e la rabbia che servono in queste partite da dentro o fuori. Una prova incolore per una squadra sulla carta ritenuta forte.

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Il Catanzaro di Auteri ha deluso ancora, malgrado la sfortuna e quel gol “assurdo” che ha trovato Murano nel primo tempo. Ma è evidente che non si può parlare solo di sfortuna. È tempo di riflessioni.

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La partita di ieri dimostra che il calcio non è fatto solo di nomi ma di uomini che lottano e sudano la maglia. Il Potenza, meno titolato e senza grandi profili ha fatto la sua partita e ha meritato di passare il turno senza peraltro fare chissà che cosa.

D’Angelo, Sepe, Golgo, Murano e altri hanno interpretato al meglio una gara difficile di fronte ad un avversario temuto e rispettato e alla fine hanno avuto la meglio. E’ inutile negarlo. Il gol di Murano (calciatore quasi ingaggiato tempo fa dal Catanzaro ma poi svanito per ragioni di natura sanitaria) per quanto assurdo ha chiuso il match troppo presto.

Le parole del direttore sportivo Lo Giudice e del tecnico Auteri a fine gara convincono davvero poco. I giallorossi non hanno mai emozionato. Giù di tono e incapaci di creare grandi pericoli alla porta difesa da Ioime.

Fatta eccezione per il tiro di Kanoute e la staffilata di Bianchmano finita alta sulla traversa non ci sono state azioni degne di nota. Di Piazza si è rivelato inutile alla causa. L’unica nota positiva, il gol di Urso arrivato però troppo tardi. Insomma, nulla di eccezionale neppure in termini di carattere. Squadra scarica e macchinosa.

Non convince il concetto secondo cui il "Catanzaro ha dato tutto" ma è stato penalizzato da quel gol di Murano. Una tesi troppo debole per un tecnico così esperto e navigato. Così come non convince l’idea che la partita doveva essere "gestita nel primo tempo per poi essere aggredita nel secondo". Anche questa spiegazione del Ds sa di poco, alla luce di quanto visto ieri in campo.

Così come stonano le parole del presidente Noto quando, durante l’intervallo, fa notare che "sono 17 anni che il Catanzaro non vince quando va in diretta su Rai sport". Insomma, tutto poco convincente.

La realtà è che il Catanzaro è fuori dai play-off al secondo turno dopo una prestazione a tratti noiosa, quasi scontata, e senza grandi emozioni. E così, registriamo l’ennesimo flop delle Aquile che non riescono più a spiccare il volo.

Sarà opportuno fare più di una riflessione sui problemi che hanno inceppato la macchina. Solo così si potrà ripartire con le idee più chiare e con una nuova spinta. Nei prossimi giorni ne sapremo di più.

La società dovrà fare valutazioni e assumere scelte precise ed equilibrate con obbiettivi chiari. Ma soprattutto metterci il cuore. Quest’anno è andata male e l’obiettivo di inizio anno è fallito.

Ora è importante programmare la prossima stagione forti di una esperienza negativa ma che dovrà servire per migliorare. Si mormora che il tecnico di Floridia non farà più parte del progetto e il Ds sarà sempre Lo Giudice? Arriverà un direttore generale? Sono tutti interrogativi a cui solo la società potrà rispondere.

Oggi intanto è stato diramato il rompete le righe per i calciatori che potranno tornare a casa, mentre i tifosi si leccano ancora una volta e ferite.        

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