USB chiede ad ASP di Reggio e Regione di risollevare la questione degli ex corsisti OSS del Presidio di Locri

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La bandiera dell'Usb
  21 maggio 2025 17:36

USB: inviata lettera a ASP RC e Regione per risollevare la questione degli ex corsisti OSS del Presidio Ospedaliero di Locri

USB Sanità Calabria ha inviato oggi una nota alla Direzione Generale dell’ASP di Reggio Calabria, al Presidente della Regione Calabria e Commissario ad Acta per il rientro dal disavanzo sanitario, Roberto Occhiuto, e all’Assessore Regionale alla Salute, Giovanni Calabrese, per chiedere un’assunzione di responsabilità politica e amministrativa sulla vicenda degli ex corsisti OSS del Presidio Ospedaliero di Locri.

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"La recente Delibera ASP RC n. 512 del 20 maggio 2025, che indice un avviso pubblico per soli titoli finalizzato alla formazione di una graduatoria di OSS a tempo determinato, rappresenta un segnale importante verso il rafforzamento di una sanità pubblica fiaccata da anni di tagli, commissariamenti e privatizzazioni. Ma accanto a questo passo, non può restare senza risposta la situazione di un gruppo di lavoratori che da oltre un decennio aspetta che venga rispettato un impegno formale assunto dalla Regione Calabria. Parliamo di lavoratori oggi impiegati come addetti alle pulizie all'interno dell’ospedale di Locri, che nel 2010 hanno conseguito l’attestato di Operatore Socio Sanitario (OSS) dopo aver partecipato a corsi regionali avviati con Delibere del 2006 e 2007. Tali atti prevedevano una riserva del 30% nei concorsi pubblici dedicati".

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"Questi lavoratori non chiedono favori, ma che venga mantenuta una promessa pubblica, formalizzata da atti normativi regionali. Chiedono di poter accedere a un impiego stabile e dignitoso nel comparto socio-sanitario, settore che oggi più che mai ha urgente bisogno di personale formato e motivato. E invece, pur avendo ottenuto un titolo professionalizzante, restano confinati in appalti esternalizzati, costretti a lavorare con il contratto multiservizi – tra i più poveri del panorama nazionale – e con mansioni spesso superiori a quelle formalmente riconosciute. È una contraddizione che grida giustizia: mentre la sanità pubblica soffre di carenze strutturali, personale formato resta escluso da ogni percorso di valorizzazione e stabilizzazione. Nel 2019 il caso fu portato all’attenzione dell’allora Ministro della Salute Giulia Grillo, che affidò il seguito della questione al Commissario ad Acta Saverio Cotticelli. Quest’ultimo coinvolse a sua volta l’ASP, ma l’avvicendarsi delle figure istituzionali ha di fatto interrotto ogni possibilità di soluzione. USB chiede oggi che si riprenda quel filo interrotto, che si dia finalmente una risposta concreta a questi lavoratori e che si apra un confronto vero: per prevedere forme di riserva nei prossimi bandi, per riconoscere le competenze acquisite, per sanare un’ingiustizia che si trascina da troppo tempo".

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"Il rilancio della sanità pubblica non può prescindere dalla dignità del lavoro e dalla giustizia sociale. Sanare il passato significa costruire un futuro più giusto".

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