Usura a Catanzaro, ecco come si è difeso Carlo Procopi davanti al gip

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Il Tribunale di Catanzaro

  14 aprile 2025 13:30

di TERESA ALOI

Oltre due ore di interrogatorio. Ha scelto di parlare davanti al giudice per le indagini preliminari.  Assistito dagli avvocati Antonio Lomonaco e Antonio Ludovico, Carlo Francesco Procopi, 60 anni, arrestato l'11 aprile ha scelto di difendersi. Ha fornito ogni chiarimento in merito a tutti gli episodi che gli vengono contestati dando risposte esaustive. Al termine dell'interrogatorio i legali hanno chiesto l'alleggerimento della misura cautelare.

 Procopi è stato arrestato insieme al fratello Giuseppe, 61 anni,  e a Daniele Masciari,  52 anni, titolare di una palestra in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Catanzaro su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Saverio Sapia. Per Carlo Francesco Procopi è stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre il fratello e Masciari sono stati posti ai domiciliari.     Agli arrestati vengono contestati i reati di usura, esercizio abusivo dell'attività finanziaria, estorsione e autoriciclaggio.(LA NOTIZIA DELL'ARRESTO)

Procopi è descritto dagli inquirenti come la figura apicale di un sistema di usura che per almeno un decennio avrebbe colpito individui in grave stato di bisogno economico. Secondo i documenti dell'indagine, il meccanismo era semplice: prestiti in contanti a tassi usurari, minacce costanti, e quando le parole non bastavano, le mani. E spesso, le vittime erano ristoratori della zona, colpiti proprio nel momento della massima vulnerabilità. Un sistema di usura che ha soffocato ristoratori, piccoli imprenditori e famiglie in crisi. Una rete tentacolare di usura, intimidazione e violenza che riporta alla luce anni di vessazioni. 

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