Usura ed estorsione a Lamezia Terme, operazione “Buitre malo”: chiesto il rinvio a giudizio per Carmelo Furci

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Il tribunale di Lamezia Terme
  05 agosto 2020 12:05

La Procura della repubblica di Lamezia Terme, al termine delle indagini preliminari effettuate nei confronti di Furci Carmelo, nell’ambito dell’operazione “Buitre malo”, ha chiesto il rinvio a giudizio ed il gip ha fissato l’udienza al 22 settembre.

Furci dovrà rispondere dinanzi al gup, dei delitti di usura continuata a danno di cinque vittime, detenzione di esplosivi aventi caratteristiche di micidialità, detenzione illegale di armi clandestine e munizioni, ricettazione e spaccio di sostanze stupefacenti.

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Furci fu catturato la mattina del 12 novembre 2019 dai militari del nucleo mobile della Guardia di Finanza del gruppo di Lamezia Terme, su ordine del Gip dottoressa Emma Sonni, emesso su conforme richiesta del procuratore della repubblica Salvatore Curcio e del sost. proc. Giuseppe Falcone.
l’ordine di custodia cautelare fu emesso perchè in quella fase delle indagini Furci fu condotto in carcere in quanto ritenuto responsabile dei reati di usura ed estorsione commessa a danno di due commercianti lametini, ai quali aveva erogato prestiti per un ammontare complessivo di 100.000 euro al tasso di interesse del 121% annuo e per ottenere la restituzione del denaro non aveva esitato a minacciarli di morte.

Nel corso delle operazioni dell’arresto i finanzieri eseguirono diverse perquisizioni presso appartamenti in uso all’indagato, che consentirono il rinvenimento di un vero e proprio arsenale, costituito da sette pistole, due revolver e cinque semiautomatiche, tutte perfettamente funzionanti. inoltre, furono rinvenuti dieci alimentatori (caricatori) delle predette armi e complessive 645 munizioni di vario calibro, oltre sette quintali di artifizi pirotecnici di varia categoria, ed un ordigno esplosivo costruito artigianalmente del peso di circa ottocento grammi, avente caratteristiche di micidialità perchè di elevata potenzialità lesiva, materiale che avrebbe potuto arrecare notevoli danni al  condominio di via po’ in cui venivano illegalmente detenuti ed alle persone ivi abitanti.
In quelle circostanze  gli investigatori rinvenivano anche € 167.000,00 in contanti, dei quali € 165.000,00 suddivisi in nr. 31 “mazzette” confezionate “sottovuoto”, abilmente occultate in un intercapedine di un mobile e 12 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana ed indumenti in dotazione alla polizia penitenziaria.
a seguito dell’arresto del Furci la guardi di finanza ha effettuato accertamenti patrimoniali in esito ai quali è stato disposto  il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca di due autovetture e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di oltre 300.000 euro. 

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L’arresto di Furci, eseguito a poche ore dallo scrutinio delle elezioni comunali suscitò delle polemiche a livello politico, sfociate anche in querele.

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