Nove anni, 7 mesi di reclusione e 30.000 euro di multa. Inoltre, il giudice per le udienze preliminari di Lamezia Terme ha disposto anche la confisca di quanto sequestrato: due autoveicoli e somme di denaro per circa 200.000 € delle quali 165.000 rinvenute in denaro contante presso l'abitazione in sede di perquisizione, confezionati in mazzette con il sistema “sottovuoto”.
Si è concluso oggi il processo con rito abbreviato a carico di Carmelo Furci. Per lui, difeso dagli avvocati Francesco Gambardella e Giancarlo Nicotera il pubblico ministero Giuseppe Falcone aveva chiesto dieci anni di reclusione.
L'uomo, 48 anni, era rimasto coinvolto nell’operazione “Buitre malo” per usura continuata a danno di quattro vittime, detenzione di esplosivi, detenzione illegale di armi clandestine e munizioni, ricettazione e spaccio di sostanze stupefacenti. Furci era stato arrestato il 12 novembre scorso dai finanzieri del Nucleo mobile del Gruppo di Lamezia Terme, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal gip Emma Sonni su richiesta del procuratore della Repubblica Salvatore Curcio e del sostituto Giuseppe Falcone. Per l’accusa l’uomo avrebbe prestato denaro a due commercianti per un ammontare complessivo di 100.000 euro al tasso di interesse del 121% annuo e per ottenere la restituzione del denaro li avrebbe minacciati di morte.
Nel corso delle operazioni per l’arresto, i finanzieri, nel corso di perquisizioni in appartamenti in uso all’indagato, avevano poi trovato un vero e proprio arsenale, costituito da sette pistole, due revolver e cinque semiautomatiche, tutte funzionanti. oltre a dieci caricatori e 645 munizioni di vario calibro, oltre sette quintali di artifizi pirotecnici di varia categoria, ed un ordigno esplosivo costruito artigianalmente del peso di circa ottocento grammi di elevata potenzialità lesiva. Nella circostanza gli investigatori trovarono anche 167.000 euro in contanti, dei quali 165.000 suddivisi in 31 “mazzette” confezionate “sottovuoto”, nascoste in un intercapedine di un mobile e 12 grammi di marijuana ed indumenti in dotazione alla polizia penitenziaria. Dopo l’arresto di Furci, la Guardia di finanza aveva effettuato accertamenti patrimoniali a conclusione dei quali è stato disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di due autovetture e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di oltre 300.000 euro.
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