Vacantiandu, lo spettacolo "Due donne di provincia" in scena al teatro Grandinetti di Lamezia Terme

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Un momento dello spettacolo al teatro Grandinetti
  24 gennaio 2020 13:35

Prosegue la V edizione del Gran Premio Teatro Amatoriale Italiano con la Compagnia Primadonne di Cremona (Lombardia) che ha portato in scena, al Teatro Comunale Grandinetti di Lamezia Terme lo spettacolo Due donne di provincia di Dacia Maraini, regia di Marinella Pavanello.

La manifestazione, organizzata a livello nazionale dalla Federazione Italiana Teatro Amatori (FITA) e ospitata per la prima volta in Calabria, è inserita nella rassegna teatrale Vacantiandu 2019.2020 con la direzione artistica di Diego Ruiz e Nico Morelli e la direzione amministrativa di Walter Vasta.

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Un letto coperto di lenzuola nere occupa il centro della scena, a destra una cucina laccata di rosso e, ovunque, oggetti sparsi come macerie. Magda e Valeria entrano dalla platea e si avviano in quella scatola nera, spazio fisico e metafisico che le accoglie come un grembo. Magda e Valeria, due donne, due amiche che si ritrovano dopo tanto tempo. La cifra registica di Marinella Pavanello privilegia il lato intimista del testo pur attraversato da incursioni ironiche che tentano di infrangere il buon senso e il pregiudizio. Molto convincente l’interpretazione di Maria Angela Bartoli (Magda) ed Enza Latella (Valeria) che portano in scena due donne “normali” riconoscibili a qualsiasi latitudine. Ma la differente condizione di Magda e Valeria, opposte per carattere, educazione ricevuta e vocazione di vita, nasconde una dimensione segreta della narrazione, una loro specularità assoluta che fa desiderare all’una di vivere la vita dell’altra. Il loro raccontarsi è lacerato da ricordi d’infanzia, confidenze, recriminazioni, pause, interruzioni, spazi aperti da cui prorompono possibilità alternative di vita per i personaggi che si mostrano come eversori di un universo di valori consolidati per poi ritornare nella comfort zone della loro quotidiana esistenza borghese. Senza chiusura il finale con un abbraccio che resta sospeso, incerto: “Ci rivedremo Magda?” / “Non lo so”.

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Il racconto di una amicizia al femminile che, scritto nel 1973, mostra la sua bruciante attualità perché ancora oggi è difficile parlare di amicizia e di solidarietà tra donne, specie in questa nostra contemporaneità sfilacciata e dominata dalla tecnologia che amplifica il fenomeno del catfight.

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È così che viene chiamato il litigio tra due donne: catfight “guerra tra gatte”. Un  topos ricorrente nella cultura pop, uno schema che si ritrova in film, telefilm, reality show, video web. Come scrive la professoressa Shawn Andrews in un articolo su Forbes “Esiste una legge naturale invisibile nella cultura femminile che contribuisce a modellare il modo in cui le donne interagiscono con le altre donne sul lavoro e nella loro vita personale. Si chiama 'regola del potere tra pari'". La regola - coniata da Pat Heim - prevede che, a livello inconscio, i rapporti femminili funzionino bene solo quando potere e autostima si mantengono pari: se una delle donne rompe l’equilibrio, le altre si sentono in diritto di ostracizzarla o sminuirla. Una regola che dovrebbe essere mutata in “regola del rispetto tra pari” perché la capacità femminile di fare squadra e di sostenersi a vicenda può realizzarsi solo attraverso la condivisione di un valore imprescindibile: la sorellanza.

La Compagnia Primadonne con Due donne di provincia rappresenta la Lombardia, sesta tra le 14 regioni italiane selezionate a partecipare alla V edizione del Gran Premio del Teatro Amatoriale Italiano.

Fondato nel 2001, il Gruppo Teatrale Amatoriale Primadonne propone percorsi di teatro che spaziano dal puro intrattenimento alla prosa seria con un ampio repertorio di testi teatrali, letture drammatizzate, monologhi,  dialoghi. Nel corso della sua intensa attività teatrale ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti e annovera in repertorio spettacoli di autori sia italiani (Bellei, Benni, Campanile, Nicolaj) sia stranieri (Joe Orton, Derek Benfield, Edgar Lee Master) con testi anche impegnativi per una compagnia amatoriale. Maria Angela Bartoli che ricopre il ruolo di presidente, è attrice, regista e anche autrice (Audizioni in Corso). Nel 2015 per lo spettacolo tratto da testi di Stefano Benni Metti una sera al bar,  nell’ambito della rassegna FITA di Milano, ha ricevuto il Premio per la Miglior regia ed Enza Latella il Premio come Migliore attrice non protagonista. Nel 2017, sempre nell'ambito della rassegna FITA di Milano, la Bartoli ha invece ottenuto il premio come Miglior attrice non protagonista per lo spettacolo Senti chi parla di Derek Benfield.


Lo spettacolo è stato valutato da una giuria composta da sette giurati con competenze specifiche a diverso titolo nel settore i quali, nel Gran Galà finale del 29 marzo 2020, assegneranno 8 premi: Miglior spettacolo, Miglior attore/attrice protagonista, Miglior attore/attrice non protagonista, Miglior allestimento, Miglior testo e Miglior regia.

Al termine della rappresentazione, il consueto omaggio della tradizionale maschera, simbolo della rassegna Vacantiandu, ideata dal graphic designer Alessandro Cavaliere e realizzata dal maestro Raffaele Fresca, che il direttore artistico Nico Morelli e il direttore amministrativo Walter Vasta hanno consegnato a Maria Angela Bartoli.

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