“Nei mesi più duri del lockdown e in queste settimane caratterizzate ancora da un numero elevato di contagi dov’erano e dove sono le parafarmacie? Mentre le farmacie combattevano in prima linea ogni giorno per supportare la popolazione, fornendo ai cittadini farmaci, dispositivi di protezione, assistenza e consigli per affrontare un’emergenza di proporzioni mai viste, cosa facevano le parafarmacie? Vendevano farmaci per il mal di testa e cosmetici, come è giusto che facciano e come prevede la legge, niente di più. Mentre i farmacisti che operano in farmacia - loro sì “farmacisti di comunità”, al servizio dei cittadini anche nei paesi più piccoli con poche centinaia di abitanti - rischiano quotidianamente di essere contagiati per dare risposte ai bisogni di salute della popolazione; i farmacisti che operano nelle parafarmacie svolgono la propria attività come qualsiasi altro operatore commerciale. È per questo che la l’Azienda Ospedaliera di Catanzaro su indicazione della Regione Calabria ha deciso di sottoporre a vaccinazione anti-Covid 19 prioritariamente i farmacisti che operano nelle farmacie, chiedendo il supporto di Federfarma per individuare rapidamente i colleghi da vaccinare e dare tempestiva attuazione al calendario vaccinale. Non c’è stata nessuna forzatura, né nessun intervento di Federfarma volto a far “passare avanti” i professionisti sanitari che operano in farmacia”.
E’ quanto dichiara Vincenzo Defilippo, presidente di Federfarma Catanzaro, diffidando i rappresentanti delle parafarmacie “dal formulare accuse prive di fondamento. Sfruttare la campagna vaccinale per farsi pubblicità è veramente patetico. Se, tra gli operatori delle parafarmacie, ci sono soggetti a rischio che soffrono di patologie particolari che li rendono vulnerabili, questi possono usufruire dei canali prioritari previsti dal calendario vaccinale, ma non è corretto mettere sullo stesso piano professionisti sanitari che ogni giorno mettono in pericolo la propria salute per tutelare quella dei cittadini e operatori che svolgono un’attività prevalentemente commerciale - conclude il presidente di Federfarma Catanzaro -. Tant’è che una dottoressa titolare di parafarmacia, segnalata a Federfarma da colleghi titolari di farmacia, è stata vaccinata nei giorni scorsi grazie anche all’intervento di Federfarma e alla grande disponibilità della Direzione Sanitaria dell’Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio”.
“La discussione che si è scatenata, è stata vana e superficiale in quanto la Regione ha, in maniera ordinata e in base al DCA, iniziato a vaccinare le professioni più a rischio.
"Per tutto ciò, credo che l’associazione dei parafarmacisti ed i suoi iscritti debbano rivedere le loro idee e verificare prima di offendere e dichiarare falsità, come effettivamente siano state svolte le procedure di vaccinazione – specifica ancora chiudendo Federfarma -. Il loro referente con la regione è l’Ordine dei farmacisti con il suo presidente, non Federfarma. Dovrebbero quindi protestare con l’Ordine che li rappresenta non certo con Federfarma -associazione sindacale dei titolari di farmacia- che non ha scavalcato nessuno. Ha semplicemente, come è suo compito istituzionale, rappresentato i suoi iscritti”.
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