Vaccini antinfluenzali e decisioni "schizofreniche". Il Codacons: "Il Tar Calabria boccia, quello del Lazio no"

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images Vaccini antinfluenzali e decisioni "schizofreniche". Il Codacons: "Il Tar Calabria boccia, quello del Lazio no"
Carlo Rienzi Codacons
  15 settembre 2020 17:06

"In tema di vaccinazioni dai Tribunali amministrativi arrivano, nella stessa giornata, decisioni “schizofreniche” che si contraddicono totalmente". Lo afferma il Codacons, commentando la decisione del Tar Lazio di non accogliere la richiesta di sospensiva promossa dall’associazione contro l’ordinanza della Regione Lazio che impone il vaccino antinfluenzale per gli anziani.

LEGGI QUI. Il Tar annulla l'ordinanza della Santelli sulla vaccinazione antinfluenzale obbligatoria per anziani e sanitari

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"Mentre il Tar Lazio riconosce corretto l’obbligo di vaccinare gli anziani, il Tar della Calabria afferma l’esatto contrario, bocciando lo stesso identico obbligo previsto da una ordinanza della Regione Calabria – spiega il Codacons – Per i giudici amministrativi, infatti, la materia è di esclusiva competenza statale e ordinanze come quella delle regioni Lazio e Calabria creano discriminazioni tra i cittadini".

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Scrive infatti nella sentenza il Tar della Calabria:

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le vaccinazioni  obbligatorie,  così  come  tutti  i  trattamenti  sanitari sono  coperti  di  riserva  statale,  che,  a  sua  volta,  è  connessa  al  principio  di eguaglianza previsto dall'art. 3 Cost. Il diritto della persona di essere curata efficacemente deve   essere   garantito   in   condizione   di eguaglianza in tutto il paese, attraverso una legislazione generale dello Stato basata sugli indirizzi condivisi dalla comunità scientifica nazionale e internazionale. Tale principio vale non solo per le scelte dirette a limitare o a vietare determinate terapie o trattamenti sanitari, ma anche per l'imposizione di altri”.

“Attendiamo ora la decisione di merito del Tar del Lazio, ma ciò che è certo è che oggi i cittadini subiscono sul fronte delle vaccinazioni obbligatorie delle gravi e intollerabili discriminazioni a seconda della regione di residenza” – commenta il presidente Carlo Rienzi.

 

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