Vaccini. Dema Calabria chiede di correggere le modalità di prenotazione

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  22 marzo 2021 11:27

"Non possiamo che accogliere e far nostro l'appello di diversi sindaci calabresi di rivedere le modalità di prenotazione del vaccino per le persone fragili e vulnerabili. Riteniamo effettivamente inconcepibile e grave pensare di dirottare persone anziane con patologie fragili in centri vaccinali lontani decine di chilometri dal proprio comune quando addirittura si ipotizza di vaccinare al proprio domicilio persone con patologie particolarmente complesse".

Lo afferma, in una nota. demA Calabria.

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"Non vi è dubbio poi che molte realtà comunali, soprattutto dei piccoli borghi - si aggiunge nella nota - abbiano dimostrato capacità ed umanità nell'organizzare la prima fase di vaccinazione per gli over 80, allestendo centri vaccinali efficienti, investendo importanti risorse in formazione del personale ed attrezzature e gestendo la fase delle prenotazioni in modo eccezionale. Ora viene chiesto alle persone fragili e vulnerabili di prenotarsi non più tramite i centri comunali ma attraverso una piattaforma che li "smista" in centri vaccinali sparsi per la provincia, con tempistiche sulla somministrazione molto discutibili. Una situazione disarmante che oltre a mettere in serio pericolo la salute dei cittadini non svolge quella funzione necessaria di accelerare la fase della vaccinazione ma la dilata in tempistiche approssimative. E' assolutamente inconcepibile tutto ciò. Si ponga rimedio a questo ennesimo disastro".

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"Chiediamo a chi di competenza, ossia i commissari provinciali delle Asp e il commissario Longo - dice ancora demA Calabria -di intervenire celermente al fine di evitare questa ennesima offesa nei confronti dei cittadini calabresi. Non è il momento delle polemiche, ma di agire tutti nella stessa direzione in modo serio e costruttivo. Con questo spirito pretendiamo che si faccia chiarezza sulla questione e si coinvolgano i sindaci e le strutture vaccinali comunali evitando gli errori del recente passato con falle nella distribuzione dei vaccini e scene di ordinaria disorganizzazione con anziani costretti ad aspettare in lunghe code, con rischio serio di contagio data la loro fragilità".

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