La confusione sui vaccini a livello internazionale, europeo, nazionale e calabrese. Le parole di Draghi e poi la Calabria in zona arancione. Densa di contenuti, e parecchi, graffi l'intervista rilasciata a La Nuova Calabria dal segretario regionale dell'Anaao Assomed Filippo Maria Larussa.
IL MOSAICO INTERNAZIONALE DISORIENTA LA GENTE- Partiamo dal contesto internazionale. "Siamo di fronte ad una saga degli orrori nel campo della comunicazione. Questi orrori partono dai vertici europei e poi a cascata da quelli nazionali. Basti pensare a quello che è successo con Astrazeneca, dove c'è stata un'inversione di marcia a 360 gradi. Ricordo che prima era stata proibito agli over 55, poi agli 65 e ora, in seguito agli eventi avversi di natura trombotica si è completamente revertito il quadro e quindi viene sostanzialmente sconsigliato agli under 60. Perché parlo di saga degli orrori: non è possibile che l'Unione Europea si riveli un fragile castello di carta. Oggi - spiega Larussa- abbiamo Italia, Germania e Spagna sulla stessa posizione, l'Inghilterra che comunque fa parte del contesto europeo che ha detto no agli under 30 e la Francia, paese a noi culturalmente più vicino, ha posto l'asticella all'età di 55 anni. Stiamo parlando di una percentuale di 85 casi di eventi trombotici su 25 milioni di somministrazioni. E ancora ieri si diceva che chi è morto di Covid aveva 460 volte un rischio maggiore di morte per Covid rispetto a quello di trombosi se si fosse vaccinato. Non esiste l'evento totalmente sicuro, teoricamente persino la somministrazione di soluzione fisiologica intramuscolo potrebbe dare luogo a eventi avversi finanche di grave entità. La gente è disorientata. Poche ore fa la drammatica querelle e cioè l'Oms che ha detto una cosa diversa dall'Agenzia francese. In Francia è stato detto che per i richiami -per chi under 55 aveva ricevuto Astrazeneca per la prima dose- si poteva usare Pfizer e Moderna, l'Oms ha negato la validazione scientifica a questa scelta. Se si beccano come i galli nel pollaio di Renzo la massime autorità sanitarie mondiali, come pensiamo di poterne uscire fuori con questa campagna vaccinale? Per ultimo segnalo che i primi dati sugli eventi avversi ci sono pure con il Johnson and Johnson che sembrava essere la speranza. Attenzione, per questi eventi avversi non bisogna fare alcuna profilassi di tipo antiaggregante o anticoagulante: sono eventi immunologici che vanno trattati con metodiche particolari che sono la plasmaferesi piuttosto che l'immunoglobina ad alte dosi. Attenzione al fai da te che potrebbe essere pericolosissimo".
LE PAROLE DI DRAGHI DURANTE LA CONFERENZA STAMPA- A livello nazionale, ci sono state le recenti dichiarazioni di Draghi sulla 'coscienza' dei giovani vaccinarsi prima degli anziani, con tanto di esempio sul 35enne psicologo. "Purtroppo continua l'esercizio di pressappochismo, dovuto alla mancata conoscenza dei problemi. Ha applicato l'esempio ad una categoria sbagliata. Se avesse consultato uno dei suoi consulenti gli avrebbe spiegato che i dirigenti psicologi del SSN appartengono alla dirigenza sanitaria. Se uno psicologo impegnato in una psicoterapia in un CSM, e peraltro questi disturbi sono decuplicati, e un soggetto ha una crisi delirante e non è stato nemmeno vaccinato, corre meno rischi di contrarre il Covid di un operatore sanitario di un pronto soccorso? Ma stiamo scherzando? Nel momento in cui tutta Italia ha invocato le sanzioni per gli operatori sanitari no vax, che possono arrivare fino al collocamento senza funzioni senza stipendio per un anno, che spingono per avere medici in prima linea, un dirigente psicologo di 30 anni o un biologo di 40 anni sente Draghi: 'no aspettate due o tre mesi, vediamo prima di farlo dare agli altri'. Sono orrori di comunicazione. Poi altra questione, i furbetti del vaccino. Il senatore Morra vuole gli elenchi. Ma è come la questione degli impresentabili, cioè di moral suasion oppure poi vengono fatte delle indagini?. Attenzione, non sono in ballo grandi numeri, però con poche unità sono fastidiosi".
LA SITUAZIONE REGIONALE- A livello regionale, Larussa ha ricordato il rischio collo di bottiglia che si sta creando per il personale docente under 60 in Calabria (LEGGI QUI) e poi il passaggio in zona arancione. "Da cittadino sono soddisfatto perché offre un respiro ad attività commerciali sfinite, prostate da questa crisi economica senza precedenti nel Paese e che pongono problemi ai limiti della rivolta sociale. A parte questo, l'Rt non ci penalizza, così come l'incidenza per 100 mila abitanti ma la situazione sanitaria dei ricoveri è drammatica. Siamo a livelli di tassi di occupazione troppo elevati. Siamo in pieno tsunami, con soltanto la decima parte dei ricoverati che ha avuto il Piemonte nel picco. Loro hanno avuto circa 4200 ricoveri, quindi dieci volte di più rispetto ai nostri picchi, ma la loro popolazione non fa 20 milioni ma 4,3 milioni, poco più del doppio della nostra. Stiamo soffrendo con numeri nettamente inferiori. Altro che dirette social sui broccoletti, ci dicono che facciamo i disfattisti ma noi facciamo le proposte: perché cari politici non avete rimpinguato le borse di studio regionale che avrebbero consentito di assumere 10,15 o 20 infettivologi o pneumologi, da far specializzare anche in altri atenei e poi vincolandoli a prestare servizio in Calabria per almeno 5 anni? Fare dei bandi ora è una presa in giro". Larussa ha poi sottolineato come tutte le altre malattie non sono andate in vacanza ma presenteranno un conto salato. "Però, da maggio dell'anno scorso non ci sono più scuse per chi ha giochicchiato con Dca mai attuati e film di Muccino che nessuno ha ancora visto".
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