di PALMA LA BELLA
Mi occupo di bambini e soprattutto di bambini fragili da quasi vent'anni e un anno fa, proprio in pieno periodo Covid-19 nasce ufficialmente la mia associazione "Le Impronte Del Cuore" ad essi dedicata.
Un anno e mezzo fa la nostra vita, la nostra quotidianità vengono stravolte, nessuno avrebbe mai neanche lontanamente pensato di ritrovarsi a vivere addirittura una pandemia. Queste cose sono raccontate nei libri di storia, di medicina, nei documentari ma non nella vita "moderna," non possono toccare la nostra società, non più... Invece...il mondo si ferma, la gente si ammala, la gente muore... Eccolo, il "signor Covid-19."
Andando avanti si comprende che l'unica salvezza possa essere la messa a punto di un vaccino quindi tutti cominciamo a sperare nella realizzazione di quest'arma il prima possibile.
Arriva la tanta famigerata "arma," prima di tutto bisogna tutelare le persone più deboli e che sono al fronte contro questo nemico invisibile ma che desta terrore. Vacciniamo i medici e tutto il personale sanitario, subito dopo gli anziani, che hanno praticamente subito una decimazione, poi i soggetti fragili con patologie gravi e importanti e via via fino ad estendere a tutti la possibilità di potersi vaccinare quindi di tutelare la propria e altrui salute.
Io stessa senza alcuna esitazione, fidandomi di chi in questo campo ne sa più di me, mi sono vaccinata con entrambe le dosi previste già dal mese di marzo e pronta a rifarlo se ce ne sarà la necessità. Ritengo quest'atto un dovere civico in quanto non si tratta di tutelare esclusivamente la mia salute ma anche quella degli altri. Non siamo gli unici a vivere su questa terra quindi abbiamo il dovere di tutelarci a vicenda.
La maggior parte delle persone ha deciso di vaccinarsi ma non essendo obbligatorio farlo, tante persone hanno scelto di non sottoporsi a vaccinazione. Ma non vi pare che in tutto questo ci stiamo dimenticando di qualcuno?
Forse ci sta sfuggendo che adesso i fragili sono divenuti i bambini? Che gli unici a non poter scegliere se "armarsi" o meno sono i più piccoli? Quei bambini al di sotto i dodici anni di età per i quali il vaccino non è ancora previsto ma che godono anch'essi del diritto alla salute?
Il problema non si porrebbe qualora tutti gli altri fossimo vaccinati ma non è così dato che è stata lasciata la libertà di scelta in questione. Scelta potrei pure rispettare qualora avesse come possibile conseguenza solo il mettere a rischio la salute del singolo ma, scelta che non posso condividere se potrebbe avere come conseguenza quella di poter mettere a rischio la salute di tutti e in particolar modo quella dei bambini.
Mi verrebbe da chiedere a queste persone come pensano di proteggere e tutelare i propri figli, nipoti o i bambini che solitamente hanno attorno.
Abbiamo fatto stare i bambini in casa, non sono potuti andare a scuola, hanno dovuto mettere da parte il loro bisogno di socializzare, giocare con i propri amichetti, non hanno potuto vedere per mesi i propri nonni e affetti. Il tutto con l'unico scopo di proteggerli il più possibile, ed ora?
Ora dovremmo "liberarli" nella società così, in mezzo a persone immunizzate e non. Non sono genitore ma se lo fossi mi indignerei e come dinnanzi a tutto ciò.
Non posso indignarmi come genitore ma posso farlo in quanto "dottoressa Trilly, così sono conosciuta nei tre reparti pediatrici dell'ospedale cittadino, dove da quasi vent'anni da volontaria mi dedico a quei bambini. Lì, tra le pareti di una stanza di ospedale, insieme ai propri genitori lottano quotidianamente per la vita contro malattie terribili e devastanti, già da così piccoli, già da quando dovrebbero solamente poter andare a scuola, giocare, fare i capricci, sbucciarsi le ginocchia, da quando dovrebbero solamente fare ciò che sono, semplicemente i bambini!
Sì, mi arrabbio, mi indigno quando, soprattutto in ematoncologia pediatrica, mi ritrovo dinnanzi a quei cuccioli dalla testa pelata e dagli occhioni grandi pieni di forza, quella forza più grande di qualsiasi supereroe essi possano conoscere e voler imitare ignari che i veri supereroi siano proprio loro.
E ancora non posso non indignarmi pensando ai loro genitori che convivono con la costante paura di poter anche perdere il proprio bambino, dinnanzi a quelle mamme col Rosario al collo, le immaginette sacre e i libri di preghiera sul comodino. Quelle mamme che nonostante vorrebbero solo piangere e urlare la propria rabbia e il proprio dolore, non se lo possono "permettere" dinnanzi al proprio figlio.
Dinnanzi a quei genitori che vivono in ansia in quanto sanno che ogni minima cosa, anche la cosa per noi più banale potrebbe invece essere un grosso rischio per il proprio figlio, figuriamoci quindi il Covid-19!
Quei genitori non ci hanno pensato due volte prima di vaccinarsi poiché farebbero di tutto per cercare di proteggere il più possibile i loro figli ma, nonostante questo come possono stare un minimo "tranquilli" sapendo che, a causa di quella tanto famigerata libertà, ci sono in giro molte persone ancora non immunizzate?
Come possono "rilassarsi" un attimo se oltre a doversi preoccupare per la malattia devono anche vivere con l'angoscia e l'ansia per la minaccia Covid-19? Vorrei che queste persone così convinte ed agguerrite nel non volersi vaccinare si fermassero un attimo solo a pensare a quei bambini ma anche a tutti i bimbi sani poiché essendo oramai l'unica fascia della società che ancora non dispone di un'arma per poter andare al fronte siamo NOI a dover loro fare da scudo.
Questa volta personalmente Trilly non può fare molto per i "suoi" bambini ma può lanciare il suo appello a chi può e deve fare qualcosa per tutelarli, ricordando alle nostre istituzioni che adesso i più fragili sono proprio i nostri bambini e quando dico "nostri" intendo della società.?
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