"Semplificare situazioni complesse, questo un modo per non risolvere i problemi che i settori produttivi e la crisi Pandemica e di conseguenza, economica, che stiamo vivendo". Così in una nota stampa di Giuseppe Valentino Segretario Generale Filcams Cgil Calabria "L’annuncio della Regione Calabria, - prosegue Valentino - attraverso la conferenza stampa di oggi, i cui contenuti a dire il vero ci erano già stati “velati” da componenti di associazioni datoriali vicini ai vari Assessori, è un fatto buono. Risorse alle imprese del settore per sollevare la loro condizione di sofferenza, per pagare gli affitti o le forniture, o semplicemente per mettersele in tasca".
"Ma chiediamo, è giusto affidarle così? - si legge ancora sulla nota di Valentino - A prescindere dalla dimensione d’impresa, se hai dovuto chiudere o sei aperto, se hai guadagnato, se hai i lavoratori in ammortizzatore sociale e via di questo passo... possono intascare i soldi anche le imprese in odor di mafia, in fallimento, in debito con i lavoratori sugli stipendi? Non vincolare l’incentivo ad alcuni parametri significa premiare i più furbi, quindi penalizzare le imprese e gli artigiani veri, quelli che fanno in modo che la Calabria vada avanti. Inoltre a che serve il bonus per l’occupazione in questo periodo nel quale la maggior parte dei lavoratori sono in ammortizzatore sociale e sono stati sospesi i licenziamenti? Chi dovrebbero assumere le imprese, in questa fase nella quale le saracinesche sono abbassate? O è un bluff o è un’altra regalia senza controllo, che servirà a poco. Comunque aspettiamo i testi del provvedimento per capire meglio".
"Intanto ci chiediamo - prosegue - perchè i lavoratori non hanno ancora bonus e cassa integrazione? Come pensa la Regione Calabria che le aziende e le attività produttive possano ripartire se chi lavora non ha un centesimo in tasca? Apriamo le sarecinesche per chi? Abbiamo il timore che la cura sia peggiore del male se viene gestita senza un minimo di filtro, confronti, con chi in questa terra rappresenta il popolo lavoratore.
"La Regione pensa di governare questa fase di crisi solo con alcuni interlocutori privilegiati? Dubitiamo che i privilegi (di questo si tratta quando le misure introdotte non parlano a tutto il popolo calabrese) di queste misure faranno bene solo ai pochi interlocutori con i quali la Regione Calabria le ha concordate. Non ci si rende conto che siamo già alle porte di una crisi sociale ed economica devastante che intaccherà pesantemente la vita delle persone e quindi la tenuta democratica e le Istituzioni. Le Regione vuole assumersi da sola o con i pochi amici di riferimento il peso di questa fase? Si assumerà anche le colpe del fallimento... sapendo che - conclude la nota di Valentino - purtroppo a pagarne le conseguenze vere non saranno questi nostri rappresentanti delle Istituzioni ma i lavoratori, le lavoratrici e le famiglie calabresi".
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