Valorizzare la cultura arbëreshë, a Caraffa assegnati 7mila euro dalla Regione Calabria
Serena Notaro
04 dicembre 2020 17:56di CLAUDIA FISCILETTI
Arrivano buone notizie per il Comune di Caraffa, in provincia di Catanzaro. E' stato annunciato, infatti, che il Dipartimento Istruzione e Cultura della Regione Calabria ha informato il Comune dell'assegnazione di un contributo di 7.621 euro da destinare ad attività per la tutela e la valorizzazione della cultura arbëreshë.
Il progetto è stato ammesso al finanziamento, a seguito della conclusione dell'istruttoria delle richieste di contributo e sulla base delle indicazioni fornite dal Coremil (Comitato regionale delle minoranze linguistiche) durante la riunione dell'8 settembre 2020, a cui ha partecipato anche il consigliere comunale di Caraffa con delega alla Cultura, Serena Notaro, che dichiara: "Non solo un contributo, quello che arriva a Caraffa è un modo per intensificare e sancire i rapporti di antico splendore con le nostre origini, un modo per riprendere gli spazi e i momenti che abbiamo messo da parte, ormai da troppo tempo. Un’occasione importante per promuovere nuove iniziative ed avviare nuovi programmi di collaborazione e di cooperazione con esperti della lingua arbëreshë, con giovani artisti locali e laureandi e porre le basi per inaugurare una nuova stagione di progetti volti ad ampliare il percorso formativo e culturale. Nonostante il periodo continueremo a lavorare con dedizione e altrettanto entusiasmo per il bene del nostro Paese".
Non solo, il consigliere Notaro ringrazia il Presidente facente funzioni Nino Spirlì che era presente durante la riunione del settembre scorso in veste di vicepresidente ed assessore alla Cultura della Regione Calabria: "Ha dimostrato un grande spirito di continuità anche da parte della Regione, e rivolgo un plauso all'intero Dipartimento Istruzione e Cultura".
Essendo proprio la Cultura l'ambito di punta per Serena Notaro, che negli anni ha promosso una serie di iniziative nel Comune volte a valorizzarla, è inevitabile la sua riflessione su come il settore culturale sia stato trattato dal Governo durante l'emergenza sanitaria: "Noi continuiamo a lavorare su nuovi progetti culturali pur avendo in sospeso quelli la cui realizzazione è stata bloccata dal virus. Tuttavia, a quasi un anno di distanza dall'allarme coronavirus, stiamo fronteggiando una chiusura totale che ancora non contempla neanche l'apertura di musei e cinema. Era comprensibile tale chiusura nei primi 4 mesi di emergenza, ma adesso dovremmo essere più preparati. Stiamo vivendo, si, un periodo difficile, ma anche d’incompetenza a lungo termine".