Valorizzazione della cultura arbëreshë, importante finanziamento in arrivo per il comune di Caraffa

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Un contributo di 47 mila euro per promuovere il patrimonio storico e linguistico del paese. Soddisfazione del presidente del consiglio comunale Serena Notaro

  19 febbraio 2024 19:05

L'obiettivo prefissato dall'amministrazione comunale di Caraffa, su iniziativa del presidente del consiglio comunale con delegata alla cultura e alla pubblica istruzione Serena Notaro, è quello di proseguire le attività di ricerca linguistica e di mantenimento delle tradizioni culturali, storiche e artistiche che caratterizzano il piccolo comune arbëreshë della provincia di Catanzaro. 
È di poche ore fa la notizia dell'assegnazione di un ennesimo contributo assegnato alla comunità di Caraffa, per un importo di 47.480,69  €, da impiegare nell'ambito delle politiche culturali. Nello specifico, il finanziamento, relativo al progetto “Rapsodia arbëreshë”, è risultato disponibile grazie alle risorse derivanti dalla legge 15/1999, n. 482, ripartizione fondo per la tutela delle minoranze linguistiche- annualità 2023 - Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie.

"La cultura arbëreshë sarà protagonista, ancora una volta, di un importante progetto in arrivo nella nostra comunità con l'obiettivo di valorizzare e accrescere la conoscenza sul patrimonio storico e linguistico del nostro paese. Esprimo emozione e grande soddisfazione per questo risultato - commenta il presidente dell'assise comunale Serena Notaro - Sono orgogliosa per il lavoro alimentato dal senso di appartenenza e di identità per la ricerca linguistica e storica condotta grazie alla collaborazione e al fattivo lavoro di esperti, storici, giovani artisti custodi delle nostre tradizioni linguistiche, culturali e religiose. Lo studio delle rielaborazioni storiche e narrative hanno permesso alle nuove generazioni di cogliere sentimenti per arricchire il centro di promozione culturale e sociale del borgo. 
L'epoca che stiamo vivendo è protesa a deprimere e vanificare le identità, l’identità si chiama tradizione e bisogna preservarla dai processi di globalizzazione così come l’operato della nostra amministrazione ha avviato da tempo".

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