di GABRIELE RUBINO
Ha resistito agli assalti degli universitari che non lo hanno mai accettato, ha fatto prevalere la sua linea del no al centro Covid a Villa Bianca nonostante sull'altro fronte ci fosse un fronte politico piuttosto esteso, ma i giorni di Giuseppe Zuccatelli in Calabria sembrano essere contati.
Il commissario trino, dei due ospedali di Catanzaro e dell'Asp di Cosenza, ha iniziato ad interrogarsi sulla continuazione dell'avventura nella sanità calabrese. Pensava che la sua avventura nelle aziende calabresi fosse soltanto un trampolino per arrivare alla postazione che più conta: quella di commissario ad acta. E forse questa era anche l'intesa iniziale con il ministro della Salute quando è stato nominato circa sei mesi fa con la procedura del decreto Calabria. Nonostante il rapporto stretto fra il manager emiliano-romagnolo e Roberto Speranza, il generale Saverio Cotticelli è rimasto al suo posto nella Cittadella regionale. Zuccatelli si sarebbe stancato di aspettare.
L'avvicendamento mancato porta Zuccatelli lontano dalla sanità calabrese, che potrebbe "ripiegare" su un incarico direttamente al ministero. Un'operazione che può chiudersi in non più di un paio di settimane. Agli inizi di giugno. E del resto questi sono giorni nevralgici nel valzer delle postazioni della sanità regionale. La musica è partita ieri sera. Antonio Belcastro, lasciando la direzione generale del dipartimento regionale di Tutela della Salute, "tecnicamente" tornerebbe come semplice dirigente proprio del "Pugliese". Ma l'impressione è che sarà una transizione temporanea, per di più addolcita dal mantenimento del ruolo di delegato del presidente sull'emergenza Covid.
Nulla impedisce, già dai primi giorni di maggio, che la Regione pubblichi l'avviso per nominare i nuovi direttori generali delle Asp e delle aziende ospedaliere (eccezion fatta per le Asp di Catanzaro e Reggio Calabria, sciolte per infiltrazioni mafiose). La selezione seguirà la procedura standard e non più quella "modificata" dal decreto Calabria: in sintesi, la scelta spetta al presidente Santelli e non più al commissario Cotticelli (o al ministero). Si dovrà pescare dall'elenco nazionale degli idonei (LEGGI QUI). Ed in quest'ottica Belcastro è uno dei candidati "naturali" a guidare gli ospedali "Pugliese" e "Mater Domini", peraltro già promessi sposi con la legge sull'integrazione.
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