Presentato a Varapodio il libro “E io tra di voi: diario di paura liquida da Covid-19” della psicologa e scrittrice Raffaela Condello. In una serata particolarmente partecipata, nell’anfiteatro del paese, l’autrice è stata invitata sabato 28 agosto a presentare la sua opera dall’Associazione Pro Loco APS “La coppa Vitrea” di Varapodio. L’evento culturale è stato moderato da Maria Rosa Ferraro attraverso un dibattito costruttivo e relativo ai contenuti dell’opera della psicologa che è stato anticipato dai saluti istituzionali del sindaco Orlando Fazzolari e dall’ex consigliere regionale Candeloro Imbalzano.
A tracciare le linee guida della presentazione, che ne è seguita, è stato il parroco don Gaudioso Mercuri il quale si è soffermato sulla fede e sugli aspetti spirituali contenuti nel libro. L’opera, in particolare tratta della situazione pandemica in atto che ha modificato la vita di tutti noi durante il lockdown. Il sacerdote ha puntualizzato, in particolare, il dramma degli anziani e della loro solitudine e alla fine si è complimentato con l’autrice per l’esposizione gradevole e il linguaggio scorrevole usato nel testo. Rocco Pardo, segretario generale del sindacato di Polizia Fsp, ha sottolineato la singolarità del titolo, del suo importante significato e dell’immagine posta sulla copertina del libro che si mostra con un sorriso invitante alla rassicurazione e alla ripresa in questo momento di sofferenza sociale.
Viviana Minasi, direttore della testata giornalistica “Inquieto notizie”, ha interagito con la Condello sul tema della paura e del panico che ha avvolto tutti noi in quei giorni di lockdown. L’autrice, intervallando gli interventi con il canto di Aleandra Bruzzese della scuola di canto “Chloe Singing School, nel dialogo intercorso ha ribadito che la pubblicazione è il diario di quel periodo di chiusura. Dopo aver istituito lo sportello gratuito di aiuto e ascolto sul coronavirus, ha interagito quotidianamente e a distanza non solo con i propri pazienti, ma anche con giovani, adulti, docenti, genitori, che chiedevano aiuto e consigli. Un dialogo continuo che ha fornito suggerimenti e supporto a quanti in quei giorni erano preoccupati, sconvolti, impauriti e non riuscivano a dare risposta del perché e soprattutto quale sarebbe stato il futuro per se e per i propri figli.
Il discorso è poi caduto sulla violenza domestica, trattata dalla Condello nell’opera, provocata dalla forzata convivenza conflittuale. Il libro, che racconta cinquantacinque giorni di chiusura in casa, ha generato altrettanti temi che vanno dal come spiegare il Covid ai bambini, alla paura di non farcela, ma anche a temi della ripartenza e della speranza.
“La speranza - richiamando una frase di Papa Francesco - ha precisato l’autrice “ha il volto del Signore Risorto” e guarda al destino degli uomini e del mondo. “La speranza – ha precisato ancora la Condello – è una virtù che non delude mai”. L’opera palesa, inoltre, una grande testimonianza di fede e di spiritualità della scrittrice che ha proposto proprio la fede “come motore della vita”. La sintesi è contenuta nella presentazione del libro scritta dal giornalista Giorgio Metastasio che ha sottolineato che “il libro è un diario-dono per il quale dobbiamo esserle grati in quanto opera di dedizione e di amore contro la paura che acceca e rende soli”.
“Và letto – ha ulteriormente precisato - per riflettere e ricordare e va conservato in libreria quale documento storico importante affinché la memoria di una pandemia non svanisca in ricordi incerti e sbiaditi”.
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