di FRANCESCO IULIANO
Un convegno sul tema ‘Vaccini e Varianti’ con la partecipazione del professore Massimo Ciccozzi, dell’Università ‘Campus Biomedico’ di Roma, per la quarta edizione delle attività formative del dottorato in Scienze della Vita dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, dal titolo Life science PhD Hot Topics, la rassegna “Life Science PhD Hot Topics”, promossa dal coordinatore del dottorato, il professore Stefano Alcaro, durante la pandemia per sopperire con lezioni in Didattica a distanza alle difficoltà di formazione dottorale.
Un incontro partecipato quello allestito nella sala Consiglio della Provincia di Catanzaro al quale hanno partecipato il Magnifico rettore dell’Umg di Catanzaro, Giovambattista De Sarro, il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso ed il presidente della Provincia Amedeo Mormile.
L’introduzione è stata affidata allo psichiatra dell’Asp di Reggio Calabria, Giuseppe Trombetta. Moderatore dell’incontro, l’ordinario infettivoilogo del Policlinico universitario di Catanzaro e coordinatore del progetto NoCovid@Umg Carlo Torti.
Nel programma, soprattutto la relazione del professore Massimo Ciccozzi, che ha dato spunti ad un dibattito che ha coinvolto i dottorandi dell’Umg presenti ed ha aperto il confronto pubblico mediato dal direttore della scuola di specializzazione in Malattie infettive dell’Umg, Enrico Maria Trecarichi.
Le conclusioni del seminario sono state affidate all’ordinario di Chimica farmaceutica, Stefano Alcaro.
Dopo gli interventi istituzionali, in apertura dell’incontro, Carlo Torti ha sottolineato come “il momento in cui si diceva che il Sars-Covid2 sarebbe diventato l’agente di un'infezione endemica, è arrivato. Quindi fondamentalmente si tratta di convivere ormai con questo virus con queste varianti e sotto varianti di Omicron che sono una famiglia un po' diversa dal Sars-Covid2 del passato, che spesso determinano co-infezioni anche con il virus dell'influenza che, forse, ci dà un po' di preoccupazione. Quello che vediamo con i pazienti ricoverati ed i pazienti che purtroppo ancora muoiono, sono pazienti diversi da quelli del passato. Molta protezione nei confronti del virus è chiaramente dovuta dalla vaccinazione anche se comunque c’é da mantenere una soglia di attenzione alta, monitorando le varianti e le sottovarianti circolanti per intercettare eventuali problemi il più precocemente possibile. Oggi, al di là di tutto, c’è una visione sicuramente più ottimistica anche se non dobbiamo illuderci che questo virus sia finito e comunque dobbiamo mantenere alta la soglia sulla sorveglianza e capire meglio come trattare i pazienti diversi che abbiamo oggi nei nostri reparti. Capire quale può essere l'impatto del Covid su una eventuale evoluzione di una patologia internistica di cui spesso i pazienti purtroppo ancora soffrono e che spesso muoiono non tanto per il Covid, ma proprio per un aggravamento di queste patologie sottostanti”.
Nella relazione, il professore Massimo Ciccozzi si è soffermato dapprima sulla necessità di invitare gli over 65 ed i fragili, a vaccinarsi contro l’influenza in quanto, questa è la vera urgenza di questo periodo. “Il mio consiglio - ha detto - è che facciano subito l’antinfluenzale, perché sono due anni che non vediamo l’influenza e di casi ne vedremo tanti”.
“Questa - ha aggiunto - è un incontro importante perché tratta un tema attuale. Tutti stiamo vivendo le varianti e la gente ha paura delle varianti. Una preoccupazione normalissima ma che dovrebbe non esserci se valutiamo la manifestazione clinica della malasti a che è veramente banale. Forse meno di un’influenza”.
Sull’importanza dei vaccini ha spiegato come “gli stessi, dopo l'acqua potabile, siano quelle scoperte che hanno salvato più vite umane nel mondo. Quindi abbiamo fatto bene a vaccinarci”.
Alla domanda se non deve vaccinarsi chi ha preso Omicron 5 a luglio scorso, Ciccozzi ha risposto dicendo che “Chi è stato contagiato dal Covid-19 a luglio ed è certo che sia stato Omicron 5, non deve fare il vaccino. Il mio consiglio è di aspettare cinque-sei mesi e poi, sulla base dei dati epidemiologici del momento, decidere se farlo”. Quando si prende l’infezione dal virus - ha aggiunto - gli anticorpi permangono da nove mesi a un anno. Quindi, se la vaccinazione diventerà un booster annuale, la persona contagiata a luglio sarà già coperta per un anno”.
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