Venerdì da nord a sud la protesta dei laureati di psicologia per rivendicare il diritto al lavoro

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  10 giugno 2020 14:35

 “VENERDI 12 Giugno con inizio alle ore 14,00 noi laureati di psicologia di tutta Italia ci siamo dati appuntamento davanti a Monte Citorio per fare in modo che la nostra voce arrivi anche a chi fa finta di non sentirla. Saremo circa 200 perché questo è il numero massimo di persone che la piazza di Montecitorio può contenere con le disposizioni sanitarie attuali. Resteremo pacificamente davanti a Montecitorio rappresentando le migliaia di laureati in psicologia che il 5 Giugno scorso, si sono mobilitati in tutte le maggiori piazze italiane (Milano, Torino, Bologna, Padova, Napoli, Palermo, Firenze), arrivando anche a Roma davanti a Palazzo Montecitorio". 

Lo afferma il Movimento di Abilitazione Professionale Psicologo,  tramite il portavoce dott. Davide Pirrone.

"La richiesta che portiamo avanti è molto semplice considerando anche il percorso fatto per il corso di Laurea di Medicina e Chirurgia, di facile applicazione: rendere abilitante il nostro tirocinio professionalizzante della durata di un anno solare, superando il cosiddetto esame di Stato abilitante. Il tempo delle parole, della retorica, degli appelli e dei moniti è giunto al termine. Inutili sembrerebbero essere state le iniziative mediatiche condotte in queste ultime settimane. Non siamo stati considerati, non siamo stati reputati degni di ricevere attenzione da parte di chi indirettamente deciderà le sorti di ognuno di noi. Siamo stati considerati nuovamente una professione sanitaria di serie B. Dopo mesi di richieste che purtroppo sono cadute nel vuoto, la scorsa settimana abbiamo deciso di scendere in piazza, nel pieno rispetto delle normative vigenti sul distanziamento sociale e sulla prevenzione al COVID-19, per provare ancora una volta a sensibilizzare la politica e le istituzioni su una tematica che purtroppo non è mai stata considerata nonostante le tante richieste pervenute", continua il movimento,

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"Una richiesta che trova particolarmente senso in questo difficile periodo, poiché lo svolgimento degli esami in modalità telematica, con una sola prova orale omnicomprensiva di tutto, risulta ancora di più una soluzione che a noi pare inadatta, senza considerare il fatto che, ad un mese dallo svolgimento della prova ed a meno di un due settimane dal termine ultimo per le iscrizioni, non sono ancora chiari i contenuti e in alcuni casi neanche le modalità su come questo esame dovrebbe svolgersi, lasciando migliaia di noi nella più totale confusione. Porteremo ancora una volta una e una sola richiesta da parte della nostra categoria professionale, gli Psicologi: Modificare l’esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione sanitaria di psicologo e rendendo il tirocinio professionalizzante, abilitante. Difatti, l’esame di Stato rappresenta l’ennesimo blocco per tutti coloro che dopo lunghi anni di studio vorrebbero semplicemente poter mettere in campo le competenze acquisite", scrivono nella presentazione.

"L’inutilità di questa prova è data dal fatto che non aggiunge niente di più a quello che noi giovani già acquisiamo con la Laurea - conseguita dopo anni di studio - sia a livello nozionistico che a livello pratico con i diversi tirocini, sia pre che post laurea.
Le suddette problematiche vengono rese ancora più evidenti dalla situazione emergenziale che tutti stiamo vivendo. Pur di mantenere un'inutile e ulteriore prova il Ministero ha dato indicazione di fare gli esami di Stato anche a distanza, mantenendo una sola prova orale che dovrebbe essere omnicomprensiva, fatta a distanza ed in modalità telematica.  Ci rivolgiamo ancora una volta alla politica ed al Governo, affinché diano, subito, risposte alle istanze di migliaia di giovani che in questi mesi hanno con forza chiesto la riformulazione dell’esame di Stato. Scendiamo in piazza per rivendicare il nostro futuro, per chiedere di riconsiderare questi inutili sbarramenti che altro non fanno che evocare il medievale concetto di protezionismo.  Chiediamo che i nostri titoli siano valorizzati e che venga riconosciuto il nostro percorso formativo: che venga riconosciuto il DIRITTO AL LAVORO".

 

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