di SABATINO NICOLA VENTURA
Ricordo ancora, con grande emozione, il giorno dell’inaugurazione del nuovo Teatro Politeama: era il 29 novembre del 2002. Fu una serata storica. La Calabria, nella città Capoluogo, Catanzaro, registrava un punto di particolare successo con l’apertura al pubblico di un importantissimo luogo della cultura. Il vecchio Politeama, quello del tetto apribile, (particolare raro) quello che la mia generazione, e non soltanto, frequentò assiduamente quello, ora, della nostalgia per chi già anziano. Quello dei ricordi è stato sostituito da un’imponente struttura, all’avanguardia nella nostra contemporaneità ma classica nella continuità storica del teatro all’italiana. La costruzione di alta valenza architettonica è opera di uno dei più importanti architetti contemporanei europei, Paolo Portoghesi: teorico del postmodernismo e dell’architettura all’italiana. lI Nuovo Politeama è oggetto di apprezzamenti divisivi, e non poteva essere diversamente: ogni opera architettonica o d’arte è sempre soggetta a critiche e valutazioni di solito non convergenti, ma il tempo ha sempre aiutato ad apprezzare con più serenità e obiettività le opere importanti, e spesso li ha rivalutate. Non v’è comunque dubbio, se la memoria non m’inganna, che quanto progettato da Portoghesi può essere considerata la più importante realizzazione architettonica a Catanzaro da più di un secolo.
Ritorno alla sera dell’inaugurazione. Nella mia mente sono presenti: i colori coinvolgenti e caldi; le luci sfavillanti, ma non aggressivi; la bellezza del palco con il fondale riportante una parte della pittura murale sulla storia di Catanzaro, ideata e predisposta dal maestro Ugo Ortona, ma eseguita con la propria personalità dal maestro Tarcisio Bedini, che fa da cornice all’aula rossa del Consiglio Comunale. Ricordo la bellezza delle tante donne che quella sera, nella loro eleganza contribuirono a esaltare l’evento. Mia moglie, bellissima, sedava al mio fianco, alla prima fila di uno dei palchi assegnati agli Amministratori Comunali: conservo il biglietto di quella serata, e credo sono in tanti ad averlo ancora.
Prima che la prestigiosa Orchestra dell’Arena di Verona, diretta dal Maestro Aldo Ceccato, offrisse le prime note al nuovo tempio della musica, prese la parola, il Sindaco della città, Sergio Abramo. Egli, si percepiva, svolse il suo intervento con tanta emozione. Disse cose importanti sulla realizzazione architettonica e sul ruolo culturale che avrebbe svolto il teatro. Rivolse un particolare saluto ai fautori dell’opera: senza di loro oggi non festeggeremmo i vent’anni del Politeama.
Pertanto, ritengo, giusto ricordare che il Politeama fu pensato, voluto e amministrativamente realizzato dal sindaco del tempo, Avv. Marcello Furriolo e dalla Sua Amministrazione Comunale. Furriolo poté consolidare la sua scelta anche grazie al cospicuo finanziamento, necessario e indispensabile, assicurato dall’On. Rosario Olivo, allora Presidente della Regione Calabria.
Grande merito va riconosciuto all’Architetto Paolo Portoghese che con la tempestività richiesta per la presentazione del progetto, pena la perdita dei finanziamenti, consentì di concludere positivamente l’iter amministrativo.
E’ anche giusto ricordare il ruolo efficace svolto dal compianto Avv. Aldo Stigliani Missuti, che molto si prodigò; era parte della Commissione Nazionale voluta dal Governo Prodi, per la definizione della legge che consentì in Italia la ripresa dei lavori in tanti cantieri da anni bloccati. Il completamento del teatro Politeama (in molti abbiamo in mente i pilastri abbandonati) è anche merito Suo per il particolare impegno, in quanto aiutò la decisione di inserire il teatro di Catanzaro nel così detto “Decreto Sblocca Cantieri”; ciò consentì il prosieguo e il completamento del teatro nei tempi rigidamente stabiliti dall’apposita normativa. Ho appreso, non ne sono sicuro della veridicità, che ebbe un ruolo positivo presso il governo Prodi, anche l’allora deputato di Catanzaro Massimo Mauro.
Un plauso particolare intendo rivolgere al prof. Arch. Paolo Portoghesi che ha progettato e offerto a Catanzaro e alla Calabria, un’opera di altissima qualità.
Intendo svolgere con questo mio intervento alcune considerazioni che riguardano il “governo” del Teatro Politeama.
Nel 2002, a gennaio, il Consiglio Comunale con voto unanime istituì la fondazione “Politeama – città di Catanzaro” e approvò il relativo statuto. La delibera contiene una mia proposta concernente la necessità di verificare e riesaminare, dopo un congruo tempo, i termini e la efficacia della decisione del Consiglio Comunale. Quanto stabilito aveva, in effetti, carattere “sperimentale”. Oggi la necessità di valutare la bontà di quanto statuito vent’anni fa si pone con particolare urgenza..
Richiamo l’attenzione che la Fondazione Politeama ha totale competenza anche sul Complesso del S. Giovanni, ma anche, ritengo oramai superata, sull’Area del Polifunzionale di Lido. Si pone sicuramente l’esigenza d’intervenire con decisioni formali a cambiamento di quanto deliberato, oggi sicuramente non più confacente. La Fondazione in verità regala uno smisurato potere al sindaco pro tempore, cosa unica in Italia, impedisce, di fatto, un ruolo importante ai privati (lo statuto prevede sostanzialmente la possibilità ai privati di contribuire economicamente al mantenimento del teatro, ma non consente loro alcun ruolo di direzione).
Altro “problema”: sono parte del Consiglio di Amministrazione la Regione e la Provincia di Catanzaro. Anche tale loro ruolo dovrà essere particolarmente chiarito e sostanziato, soprattutto, con precisi e stabili contributi economici. Mi permetto di ricordare che il Politeama è il teatro del Capoluogo di Regione e che meriterebbe, nell’impegno di riconoscere il ruolo di Catanzaro, di essere diversamente riconosciuto dalla Regione rispetto agli altri teatri della Calabria. L’Amministrazione Provinciale, dopo la riforma Del Rio, ritengo che non ha più senso la sua presenza nel Consiglio di Amministrazione del Politeama.
Le iniziative che la nuova Amministrazione Comunale di Catanzaro intraprenderà saranno, pertanto, sicuramente rivolte ai diversi aspetti che la questione gestione del Politeama pone.
Termino chiedendo al Sindaco/Presidente della Fondazione e al Consiglio di Amministrazione di volere decidere, in questo ventennale, un formale riconoscimento a chi ha voluto il nuovo Teatro Politeama: a Marcello Furriolo, a Rosario Olivo e a Paolo Portoghesi anche, ad esempio, con una targa ricordo all’interno del Teatro.
Sono altresì certo che alle iniziative per il ventennale saranno formalmente invitati i fautori del teatro, compreso il Sindaco Sergio Abramo che ha proseguito quanto già determinato, che ha proposto e voluto l’attuale statuto della fondazione, che ha inaugurato il Teatro ed è stato Presidente della Fondazione per circa quindici anni.
Al teatro, oggi Politeama/Foglietti, auguro lunga vita nella qualità
*Già Assessore Comunale e Componente il Consiglio d’Amministrazione del Politeamau
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