di SABATINO NICOLA VENTURA
Il 2011 l’Amministrazione Comunale di Centro-Sinistra, sindaco l’On. Rosario Olivo, consegnava le chiavi della città all’Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace monsignore Antonio Ciliberti e al calciatore Massimo Palanca.
L’iniziativa voluta dal Sindaco Olivo, di concerto con il Presidente del Consiglio comunale Francesco Passafaro e con i Capigruppo Consiliari, si è realizzata nella Sala Rossa del Consiglio Comunale, gremita in ogni spazio, alla presenza delle massime autorità civili e religiose.
Ciliberti e Palanca diventarono ufficialmente autorità cittadine.
Le pregevoli e artistiche chiavi, creazioni realizzate dal grande orafo Gerardo Sacco, sono caratterizzate da originali simboli della città.
Intervennero, fra altri, con il loro saluto di compiacimento, l’allora Presidente della Provincia On. Wanda Ferro e il Presidente del Consiglio comunale, Francesco Passafaro.
Il Sindaco Olivo ha, nel Suo intervento, motivato il perché Ciliberti e Palanca hanno meritato l’alta onorificenza della città.
Ciliberti e Palanca, ricordo, si sono scambiati affettuosi attestati di stima, e anche di ricordi calcistici. Si è scoperto che monsignor Ciliberti prima della scelta sacerdotale, era stato un promettente calciatore nel ruolo di difensore.
Ciliberti e Palanca hanno apprezzato molto, con commozione, il riconoscimento della città.
Ciliberti: “Sono stato profondamente legato da vincoli di affetto nei confronti della diocesi, in maniera particolare della città di Catanzaro; avverto oggi questa intensissima gioia nel cuore. Questo riconoscimento, con estrema semplicità, dice che tra il vescovo e la città si è instaurato un feeling, e questo non soltanto a dimensione sentimentale, ma soprattutto a dimensione sostanziale perché abbiamo lavorato di concerto, nel rispetto delle identità della nostra missione e quindi del nostro compito specifico, però a dimensione correlata e integrativa, perché l’uomo ha bisogno di essere guidato da parte di un’Amministrazione che sia degna di questo nome, ma ha bisogno anche di valori trascendenti e assoluti che la Chiesa nella specificità della Sua missione, non per suo merito, ma per l’ineffabile disegno divino, è portata a irradiare attraverso la semplicità della fedeltà alla Sua missione, per poter aiutare l’uomo a realizzare in pienezza l’integrità della sua personalità svettante fatta di cultura, di civiltà ma anche di nuove spiritualità”.
Palanca: “Mi sono sempre sentito un po’ catanzarese. Io ho sempre detto che sono di Porto Recanati provincia di Catanzaro, perché mi sento parte integrante di questa città. Qui ho vissuto gli anni migliori della mia carriera, ma anche della mia vita privata, perciò mi sento catanzarese. Mi auguro che finalmente qualcuno si avvicini a questa società per programmare, per potere, ripeto, con programmi seri cercare di portare, non dico ai fasti della serie A, che è molto difficile, sono cambiate tante cose, però almeno portarla in campionati che le competono”.
Apprendo che nei prossimi giorni Massimo Palanca riceverà dal Sindaco Nicola Fiorita la Cittadinanza Onoraria. Una decisione che conferma ancora una volta la stima e l’affetto della città per Palanca. Ma mi permetto di osservare, senza nulla togliere alla volontà di riconfermare la stima di Catanzaro all’ex calciatore, al quale va il mio saluto e la gratitudine, che quanto Massimo Palanca ha già ricevuto dal Sindaco Olivo nel 2011 è, in sostanza, l’equivalente della Cittadinanza Onoraria. Le Chiavi della Città, sono una sorta di “sinonimo” della Cittadinanza Onoraria. Non capisco perché non si è pensato ad altra personalità, considerato che il grande Palanca ha già ricevuto un pari riconoscimento.
Non mi risulta che altre città hanno conferito la Cittadinanza Onoraria a chi ha già avuto le Chiavi della Città, ma neanche il viceversa: certamente, perché una assorbe l’altra.
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