di SABATINO NICOLA VENTURA
C’è urgente necessità di recuperare e rilanciare Catanzaro. Tutti registriamo il grave decadimento nel quale è stata portata la città. Le prossime elezioni di primavera ci vengono in aiuto: offriranno agli elettori del capoluogo l’occasione per il cambiamento. Occasione che non dovrà andare persa, ma essere colta con grande acume politico, civico, strategico.
La chiarezza potrà aiutarci a raggiungere l’obbiettivo.
Avverto il dovere di offrire un contributo di pensiero, me lo posso permettere per la mia, circa, sessantennale militanza politica.
La mia riflessione riguarda il Partito Democratico
Dichiaro subito che sono per sostenere e promuovere i giovani, ci mancherebbe altro (oggi la politica ha urgente necessità della loro presenza, attività e direzione), ma ogni protezione, se davvero li si vuole aiutare, non dovrà essere acritica.
Il PD di Catanzaro dei giovani e dei meno giovani ha commesso un grave errore politico/strategico: è da più di un anno, infatti, che è stata imboccata, a preparazione di una coalizione elettorale, una strada senza un serio sbocco. Una strada che ancora oggi, sciaguratamente, non s’intende abbandonare. Senza giri di parole, e in modo schietto: il gruppo “dirigente” del PD catanzarese, purtroppo confortato anche da chi avrebbe l’esperienza, l’autorevolezza e il dovere di aiutare a non sbagliare, ha deciso, già da tempo, di dare vita a un tavolo politico, “Nuovo Centrosinistra”, che si è rivelato particolarmente autoreferenziale, prigioniero di un settarismo primitivo e privo di capacità attrattiva. È costituito da associazioni, da movimenti e da partiti che rappresentano, in gran parte, nei numeri, lo stesso elettorato. Una “coalizione”, pertanto, sicuramente destinata a perdere, anche di brutto.
Si rende, dunque, più che opportuno mettere in campo un lavoro nuovo, di tessitura per costruire un raggruppamento che possa avere concrete possibilità di vittoria. Richiamo l’attenzione che a Catanzaro si andrà al confronto/scontro contro una destra fortissima, e la coalizione laica e progressista, che ritengo dovrà essere realizzata, potrà vincere se riuscirà ad essere rappresentativa delle diverse articolazioni della società.
Il tavolo “Nuovo Centrosinistra” dovrà essere sicuramente superato: è privo di autorevolezza e gambe. Ma ho la sensazione, forse più che sensazione, che ad impedire una sua rimessa in discussione è un assunto che impera: il prof. Nicola Fiorita, è deciso, sarà, senza sé e senza ma, il candidato a sindaco; dunque, è attorno a lui che si è costruito il Tavolo. Fiorita è il punto fermo, il collante del tavolo, a cui anche il gruppo dirigente del PD, da tempo, ha dato l’assenso. Questa decisione ha bloccato ogni ipotesi e sviluppo diverso per una diversa e più ampia coalizione.
Il tavolo attorno a Fiorita è la debolezza, e lo stesso tavolo ne è diventato prigioniero e asfittico.
Sta qui l’errore politico grave, di fondo. Questo errore dovrà essere riconosciuto, non per mettere nessuno alla gogna, ma per stigmatizzarlo con matita blu, e apportare la correzione per intraprendere un nuovo percorso. Il tavolo inconsistente dovrà dunque essere, ripeto, superato.
Il PD, il mio partito, ha il dovere di ripensare subito la sua collocazione, evitando atti furbi o fuori tempo massimo, e non correttamente preparati. La frittata che ha realizzato è in ogni caso un macigno che resta, ma che dovrà essere scavalcato. Ora bisognerà recuperare la qualità politica che è mancata.
Già da qualche mese il prof. Avv. Valerio Donato aveva dichiarato una sua disponibilità a valutare, se le condizioni fossero possibili, di accettare una candidatura a Sindaco di Catanzaro. Valerio Donato è persona prestigiosa e di grande spessore morale e culturale riconosciuto da tutta la città. È uomo di sinistra da sempre ed è iscritto al PD.
Cosa avrebbe dovuto fare il partito una volta appreso della Sua disponibilità? A dire il vero, penso che il PD avrebbe dovuto, ancora prima della dichiarata disponibilità, contattare Valerio Donato per proporgli la candidatura, anche attraverso i più autorevoli dirigenti, anche di livello nazionale. In ogni caso avrebbe dovuto cogliere con grande gioia tale dichiarato intendimento, capitalizzarlo, e farlo diventare il punto di forza, attorno al quale costruire una corposa, forte ed originale coalizione. Ma nulla di tutto ciò è stato fatto. Ho l’impressione che il gruppo “dirigente” non abbia gradito la novità Donato; probabilmente perché già impegnato con l’esterno prof. Fiorita.
Una disponibilità a candidarsi a sindaco è stata dichiarata da un altro iscritto al PD, Fabio Guerriero, Componente la Direzione Nazionale del partito e il più votato a Catanzaro nella lista del PD alle ultime regionali. . Anche Guerriero non è stato considerato, per come avrebbe, invece, meritato. Altro elemento di fastidio rispetto a quanto da tanto tempo deciso? Il candidato è Fiorita.
Siamo addirittura al grottesco per quanto riguarda la vicenda Aldo Casalinuovo
Il prestigioso avvocato penalista Aldo Casalinuovo, uomo della sinistra socialista catanzarese. Iscritto al PD sino a pochi anni fa. Già Consigliere Comunale durante l’Amministrazione Olivo. Appartenente a una importante famiglia di socialisti. Il compianto On. Mario, padre di Aldo, fu ministro socialista. Da tempo ha dichiarato una sua disponibilità alla candidatura. Si è reso disponibile per ben due volte ad incontri con i dirigenti del PD, che hanno potuto valutare la serietà dei contenuti politici e amministrativi a sostegno della candidatura, ma, cosa incredibile, anche Egli non è stato, immotivatamente, valutato quale possibilità importante da accogliere: ancora una volta, di fatto, primeggia la candidatura di Fiorita, sempre indiscutibile.
Mi è difficile avanzare qualche ragionamento politico a valutazione dell’operato del gruppo dirigente del PD, perché nulla di qualità politica riesco a percepire.
Ma ora, ritengo di proporre al partito di recuperare il ruolo che gli compete: rimetta al centro dell’iniziativa la decisione di procedere rapidamente al recupero di un rapporto costruttivo con Casalinuovo, Donato e Guerriero per scongiurare ogni ipotesi di dispersione.
Sarà, anche, necessario, ritengo, che Casalinuovo, Donato, e lo stesso Guerriero trovino, rapidamente, il modo d’incontrarsi per fare una sintesi positiva. Insieme hanno tutte le possibilità di costruire, con il sostegno entusiasta di tanti catanzaresi, una credibile e forte discontinuità con chi ha, male, governato la città capoluogo.
Un governo di salute pubblica (vado alla storia settecentesca) ha necessità ora Catanzaro, per come propone Donato. Un lavoro di lunga lena per rendere Catanzaro Bella, come propone Casalinuovo: le due cose, idee, stanno insieme e ne fanno una forza più che significativa e probabilmente vincente.
Gli esponenti tutti del tavolo “Nuovo Centrosinistra” hanno il dovere politico di cogliere l’occasione per rimettere la barra verso la vittoria. Lo stesso prof. Nicola Fiorita non dovrà uscire di scena, tutt’altro, ma potrà, io dico dovrà essere parte importante nella costruzione del successo.
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