di NICOLA SABATINO VENTURA
Oggi è un anno dalla morte, avvenuta a Roma, dell’Avv. Mario Mancuso. Era figlio di Eugenio, l’imprenditore di grande qualità, che tanto ha dato alla Calabria, e in particolare a Catanzaro e alla Sila Piccola. Mario Mancuso, assieme al fratello Silvano, ebbero la capacità di sostenere, valorizzare e proseguire quanto fatto dall’insigne genitore.
Ho ritenuto di ricordare Mario Mancuso, atteso che ad oggi nessuna istituzione o suo rappresentante hannoritenuto di dedicare un pensiero alla Sua nobile persona.
Ricordo che il Villaggio denominato, giustamente,“Mancuso” e l’albergo delle Fate in Sila, ma tant’altro èstato realizzato dall’impegno lungimirante di Eugenio Mancuso e dalla sua famiglia: il grande Albergo Moderno, oggi sede centrale della Banca Nazionale del Lavoro di Catanzaro in Piazza Matteotti, la costruzione della quasi totalità di Rione Milano, l’impianto della segheria di Sala, ecc., realizzati a partire dagli anni trenta del novecento sono fiore all’occhiello di Eugenio Mancuso e della sua famiglia.
Il Grande Albergo Moderno fu, per quel tempo, una costruzione all’avanguardia, e certamente di alta qualitàper Catanzaro e la Calabria tutta; personalità di spessore internazionale e nazionale della cultura, dell’arte, del cinema, della politica sono stati ospiti del prestigioso albergo. Sino alla fine degli anni ’60 del secolo scorso è stato utilizzato per importanti miting, convegni e serate di gala; io stesso in età giovanile ebbi modo di frequentare i locali dell’albergo, e alcune serate danzante allietate dalla famosa orchestra di Nicola Monizza e dalla calda voce di Elio Murgano.
La Piccola Sila “nacque” con il villaggio costruito in stile Svizzera e l’Albergo delle Fate. D’allora, anni ’30 del novecento e per tanti anni del nuovo millennio, fu meta turistica e località frequentata da star del cinema e della cultura; la borghesia calabrese, soprattutto catanzarese, l’elesse a dimora estiva e per le vacanze invernali.
Con Mario Mancuso va via, soprattutto, l’ideatore e costruttore negli anni ‘50/900 del palazzo in via Vercillo che affaccia su Via Indipendenza, già sede della Cassa di Risparmio; ma in particolare per importanza architettonica, premio IN/ARCH (Istituto Nazionale di Architettura) 1961, del grande palazzo Mancuso al centro della città (Galleria Mancuso).
Mario e Silvano Mancuso realizzarono anche la prima casa di cura neuropsichiatrica di Catanzaro, Villa Nuccia, Tale iniziativa nacque per ospitare e curare la sorella scampata ad un incendio e rimasta mentalmente segnata dall’accaduto.
Mario Mancuso, negli ultimi anni della sua vita, si rese disponibile protagonista nella scelta di assicurare a bene comunale il calpestato di Galleria Mancuso. Ricordo l’impegno del Sindaco Olivo, che si prodigò per assicurarlo alla città, ma anche per ottenere un adeguato finanziamento dalla Giunta Regionale Loiero, al fine di realizzare il salottino della città in Galleria. Progetto e finanziamento, purtroppo, ridimensionato dall’Amministrazione Abramo.
Per ultimo bisogna riconoscere la disponibilità di MarioMancuso nel rendere alcune parti di Piazza Matteotti disponibili al restyling ideato dal prof. Zagari e pertanto fruibile dalla comunità.
Un pensiero di riconoscimento e gratitudine merita certamente l’avv. Mario Mancuso, persona dedita al lavoro, e con molta riservatezza, allo sviluppo della città di Catanzaro.
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