«II capoluogo purtroppo non gode di ottima salute per colpa di chi l’ha usato e di chi tutt’oggi lo usa solo per fini propagandistici ed elettorali».
Veraldi dunque non fa sconti a chi amministra una città nella quale - lui che non sembra avere proprio dubbi al punto di rimarcare più volte il concetto -nella quale avanza il brutto».
Il pensiero dell’esponente di Azione vola al centro storico per approdare al quartiere marinaro passando dalle periferie e dai quartieri storici come ad esempio quello che ospita lo stadio.
A tal proposito parla, senza mezzi termini, delle condizioni in cui versano le piante difronte al teatro Politeama adiacente alla casa comunale e lo fa per lanciare una stoccata a quel mancato decoro architettonico di cui tanto si parla , ma soprattutto per accendere i riflettori su quello che bolla come «disinteresse verso la città». Il riferimento lanciato in maniera netta e senza filtri è al settore Ambiente di Palazzo de Nobili nonché «all’interesse riservato dalla parte politica a trazione Pd e alla parte amministrativa». Per Veraldi, «basta anche soltanto passeggiare su piazza Matteotti, sempre che qualcuno della giunta abbia interesse a farlo tra un selfie e un altro, per verificare che i marmi, un tempo bianchi della piazza, oggi si presentano neri e putridi». Un pugno in faccia alla storia, insomma, che Veraldi mette in mostra per ergersi a paladino.di una piazza che - ricorda- ha fatto sempre discutere, ma che si trova difronte alla storica e monumentale fontana del Cavatore, uno dei simboli dell’identità cittadina, realizzata dallo scultore Giuseppe Rito nei primi anni ’50 del secolo scorso e collocata nel nicchione delle mura ottocentesche del castello di Catanzaro prospiciente su piazza Matteotti». A non convincerlo neppure le operazioni di pulizia effettuate nei giorni scorsi dal Comune. A suo parere, infatti, «sbiancando la roccia sulla quale poggia la statua si è ottenuto il risultato di alterare ulteriormente la patina della statua bronzea del Cavatore, in particolare quella del piede sinistro».
Ecco perché parla di «una deturpazione grave, effettuata forse senza avere ottenuto la necessaria autorizzazione da parte della soprintendenza».
Dubbi che si mescolano così in un’analisi dalle conclusioni impietose: «Si viaggia senza visione, senza programmazione utilizzando l’improvvisazione».
Da qui la dritta: «Occorre allenarsi alla bellezza del prendersi cura, del fare attenzione, del preoccuparsi per la vita altrui, così che la comunità possa crescere in armonia facendo assaporare in chi ne fa parte il gusto dell’appartenenza alla medesima famiglia umana».
Sì, perché per Veraldi «Catanzaro dopo il passato non meritava di essere guidata da una squadra arrogante e totalmente incapace di ottenere risultati importanti, meritava bensì una squadra di governo che da Annus Horribilis potesse fargli rivivere Annus mirabilis».
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