Verso la manifestazione del 23 febbraio: a Catanzaro tutte le iniziative a sostegno del popolo palestinese

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Le iniziative verso la manifestazione del 23 febbraio a Catanzaro
  09 febbraio 2024 12:30

"Il chiaro intento del governo Netanyahu è distruggere il popolo palestinese sotto occupazione.
Gli appelli e gli obiettivi dichiarati per una "seconda Nakba" a Gaza e nel resto dei territori palestinesi occupati sono noti.
Gli esperti delle Nazioni Unite, nel mese di novembre, hanno dichiarato che le gravi violazioni commesse da Israele contro i palestinesi dopo il 7 ottobre, in particolare a Gaza, fanno ormai pensare a un vero e proprio genocidio in atto, definendo Gaza “un inferno in terra”.
 
Oggi - ad oltre due mesi dalle dichiarazioni dei rappresentanti ONU - il tentativo di distruzione del popolo palestinese compie un salto di qualità. Le autorità israeliane, infatti, ripropongono verso i palestinesi il progetto nazista di deportazione degli ebrei in Africa. Ciò ci conferma che i sionisti hanno in mente solo la cancellazione del popolo palestinese. E l’inferno in terra è ormai realtà quotidiana!


 
In sostanza il razzismo - e con esso il suprematismo ed il fondamentalismo - è elemento fondante del sionismo. Che non esitiamo a definire nazismo del ventunesimo secolo per le teorizzazioni ed i propositi che oggi sono diventati realtà. E chi non si oppone a questa infamia genocida è complice, oggi come allora.
 
Le azioni dell’esercito israeliano hanno come unico scopo l’annientamento della popolazione civile di Gaza - a partire dai bambini - che non ha luoghi sicuri dove ripararsi tenuto conto che sono stati bombardati anche i campi profughi. Ad oggi le dimensioni del genocidio del popolo palestinese sono le seguenti: sono state uccise 26.750 persone, tra cui più di 11.500 bambini e 7.300 donne. L'Unicef ha affermato che nella Striscia ci sono circa 19.000 bambini rimasti orfani o soli senza alcun adulto che si prenda cura di loro.
 
Più della metà delle infrastrutture civili di Gaza sono state distrutte, 65 mila case sono state rase al suolo, mentre 300 mila hanno subito danni importanti, oltre a ospedali, scuole, moschee, panetterie, condutture idriche, reti fognarie ed elettriche, in una proporzione tale da minacciare di rendere impossibile la continuazione della vita dei palestinesi a Gaza per moltissimi anni a venire.
 
Sono stati uccisi diversi centinaia di medici che eroicamente cercavano di portare soccorso ai feriti e ai mutilati dai bombardamenti indiscriminati, ma anche più di cento membri del personale delle Nazioni Unite e oltre cento giornalisti, difensori in prima linea dei diritti umani, mentre centinaia di famiglie di cinque generazioni sono state spazzate via.
 
Riteniamo che la comunità internazionale ha l'obbligo di prevenire i crimini di atrocità contro i civili, compreso il genocidio, e dovrebbe prendere immediatamente in considerazione tutte le misure diplomatiche, politiche ed economiche a tal fine.
 
La posta in gioco non è solo il destino di israeliani e palestinesi, ma una grave conflagrazione del conflitto nella regione, che porterebbe a ulteriori violazioni dei diritti umani e alla sofferenza di civili innocenti.
 
La guerra che da 75 anni Israele conduce contro i palestinesi, con al centro la lotta di liberazione del popolo palestinese, ha assunto ormai da tempo un carattere sempre più “regionale”, ma un profilo sempre più internazionale con azioni dirette degli alleati del sionismo nella regione, come dimostra l’attacco di Regno Unito e Usa agli Houti nello Yemen. Denunciamo il carattere imperialista delle forze che sostengono e nutrono il sionismo e la natura imperialista del conflitto in generale.
 
In questo momento è cruciale intensificare la mobilitazione per un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, per far giungere i necessari aiuti alimentari e sanitari e per l’apertura di corridoi umanitari verso la Cisgiordania, Gerusalemme Est e Israele, soprattutto per coloro che sono stati più colpiti da questa guerra vale a dire i malati, le persone con disabilità, gli anziani, le donne incinte e i bambini.
SI impone la ripresa di un processo politico che possa condurre alla fine dell’occupazione israeliana della Palestina e ad una risoluzione di pace nell’area, oggi più che mai necessaria, esprimendo sin d’ora il proprio orientamento favorevole alla creazione di uno Stato Palestinese entro i confini del 1967, con il necessario smantellamento degli insediamenti ebraici in Cisgiordania e il diritto al ritorno dei profughi palestinesi, massacrati e cacciati dalle loro case".

Lo scrive in una nota il Coordinamento Provinciale di Catanzaro a sostegno del Popolo Palestinese.

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