Verso le comunali di Catanzaro, Donato corre da solo e sul Pd cala la nebbia

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Valerio Donato
  28 dicembre 2021 18:39

di ENZO COSENTINO

C’è in campo ufficialmente il primo candidato a Sindaco del Capoluogo di Regione. E’ il professore universitario Valerio Donato.

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Ha preso, più o meno, tutti in contropiede. Correrà per Palazzo de Nobili in piena autonomia dagli apparati di partito. Ha già –secondo indiscrezioni- due liste pronte e altre se ne starebbero allestendo per sostenere la sua corsa per Palazzo de Nobili. Spiazzato il Pd catanzarese anche se una contestata assemblea cittadina un nome lo aveva indicato ma rimettendo tutto, con un documento, alle decisioni dei vertici nazionali del Partito. Il nome venuto fuori dall’assemblea dem è quello di un altro professore universitario, Nicola Fiorita, leader del movimento “Cambiavento” che, in verità, con il Pd ha avuto poco da spartire nel corso della corrente consiliatura a Palazzo de Nobili. Il nuovo quadro è scaturito dalla decisione di Valerio Donato resa ufficiale e pubblica in conferenza stampa. Il primo concorrente, per l’area di centrosinistra, ha reso pubblico, anche se nelle linee generali, il suo programma per dare alla Città Capoluogo di Regione il volto che merita. Pacato nei toni, deciso a distanziarsi dal Pd se il Partito dem non dovesse condividere il suo programma, Valerio Donato ha ribadito un concetto basilare: corre nell’interesse esclusivo della Città. E’ lui il primo (di quanti?) candidato di centrosinistra pronto in rampa di lancio. La trasversalità nei suoi confronti, se calata poi nei fatti, potrebbe essere quel quid bastevole per tirargli una volata vincente. O comunque un piazzamento per una presenza a Palazzo De Nobili nella prossima consiliatura. Sarà pure una dialettica utile ad un dibattito ampio ma Valerio Donato al momento è una sorta di spina in casa Pd. Ovviamente se il Partito dem non si rimetterà in carreggiata subito. Ed intanto non può sfuggire una condizione –che potrebbe comunque essere ribaltata- a dir poco kafkiana (scusate il neologismo):un pd che corre da solo e quindi fuori dai ranghi del suo partito,  un traguardo politicamente importante e un non militante nei ranghi dem che potrebbe essere invece il candidato sindaco targato Pd e della coalizione del Nuovo centro sinistra catanzarese. Una situazione che in queste ore è argomento di discussione fra “dem”.

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Si potrebbe anche dire che questo è un aspetto innaturale ricorrente nella politica del tempo.

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Ora la contesa si circoscrive nel lavoro di messa in campo delle liste. Un problema per sinistra e destra. Anche perché non è facilmente immaginabile che dietro la porta dei partiti via siano lunghe code di pretendenti alla candidatura. Restando in casa Pd catanzarese da annotare che pressa un'altra situazione spinosa: quella dei congressi. Destinati comunque a slittare!

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