di MASSIMO PINNA
Dopo la smentita del coordinatore della Lega per Catanzaro ed aree limitrofi, Antonio Chiefalo, sull’ipotesi di un possibile accordo con il sindaco Pietrantonio Cristofaro, espressione del Pd, che a maggio in quanto uscente tenterà la riconferma, a destare interesse il silenzio del Pd.
Invero, nei giorni scorsi, il consigliere comunale Luigi Stranieri aveva richiesto al Pd di chiarire la sua posizione, o quantomeno di smentire il possibile accordo con la Lega. Ma, se pur non smentendo e non confermando, il sindaco era in qualche modo intervenuto, dal Pd invece nessuna nota, nessun intervento.
Insomma, la richiesta di Stranieri, non ha avuto risposta alcuna dal Pd. Che, evidentemente non ha ritenuto di dover dare spiegazioni al consigliere di minoranza. Né il Pd del capogruppo consiliare Domenico Iapello. Né la sezione del segretario Rocco Riccio. E nemmeno l’agguerrita mozione Orlando.
Sarà per mancanza di considerazione verso Stranieri o che altro?
Eppure, del capogruppo dei Cittadini liberi e attivi in questi anni si è notato più il suo sostegno ai Cinquestelle, attuale partner di governo del Pd, che non, appunto, un attivismo civico. E’ un fatto che da quel movimento che, sia pur per il rotto della cuffia, gli permise di entrare in consiglio comunale, in questi anni non sia emerso un’altra figura di rilievo. Un capogruppo di un unico componente, della cui attività di opposizione hanno per così dire beneficiato più i colleghi stessi della minoranza, I Democratici, più volte attaccati per più motivi, che la stessa maggioranza. Anzi, ultimamente, i toni sono scemati, è comparso pure qualche ringraziamento agli uffici comunali per interventi minori sulle strade comunali, e quindi indirettamente un segnale interpretabile, quanto meno, di cessate il fuoco contro il sindaco.
Difatti, in questi anni seduto sui banchi del consiglio comunale, Stranieri dal punto di vista di vista amministrativo, ha avuto due periodi.
Uno durato fino a pochi mesi fa di opposizione sia alla giunta attuale che al maggiore gruppo di opposizione, i Democratici. L’altro, gli ultimi mesi, sempre critico verso la minoranza, più conciliante verso il sindaco. Nei primi anni, oggetto di attacchi continui di Stranieri.
Questo discorso ha un senso, oggi, a pochi mesi delle comunali, quando Stranieri avrà due strade da intraprendere. Ovviamente se vorrà ricandidarsi. Tenterà nuovamente la carta della lista a suo sostegno, strada che eventualmente lo potrebbe realisticamente solo confermare quale consigliere di minoranza? Oppure tentare un accordo con una delle due liste che si presume vadano per la maggiore? In questo caso, nessuna voce, a differenza del presunto accordo sindaco-Lega che ha costretto alla smentita il partito di Salvini, su possibili accordi.
Nessuna indiscrezione finora di dialoghi preelettorali noti di Stranieri, né con il sindaco, né con l’opposizione. L’unico fatto, valutabile a questo fine, ed unicamente indiziario, ripetiamo, quello che accenna per Stranieri una sua minor distanza, paradossalmente, dall’attuale giunta che non quella nei confronti dei Democratici.
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