di ENZO COSENTINO
Vincenzo Speziali, coordinatore Regionale Federativo Calabria dell'Area di Centro è al lavoro per preparare un nuovo spazio politico a Catanzaro per un grande centro. In vista della prossima consultazione elettorale che riguarda da vicino la Città Capoluogo della Calabria incombe sui partiti dei diversi schieramenti, una scelta importante – oltre alla stesura di un serio programma di sviluppo-, quella del candidato Sindaco. A Vincenzo Speziali abbiamo rivolto alcune domande.
Speziali la situazione politica catanzarese, si fa sempre di più ingarbugliata. Su tutti i versanti. Le due coalizioni, centrodestra e centrosinistra subiscono “strappi” e non trovano ancora un buon sarto per mettere una toppa.
“La politica -come mi diceva Andreotti- è soprattutto l'arte degli artigiani: lavorano alecremente, solo apparentemente lenti, ma inesorabilmente! Ecco pure i sarti sono artigiani, però vi sono sarti e sarti, poiché come ho detto in precedenza, non mi considero, politicamente parlando, uno che fa questo per raffazzonare la toppa che lei menzionava, semmai -modestia a parte- per quanto riguarda la politica, se la mattiamo sotto l'aspetto dei couturier, sono Caraceni, oppure Marinella: altro stile, alta classe, proprio come nelle istituzioni si innestano coloro i quali pari a me vengono dalla DC e non sono alla stregua di chi oggi si professa tale senza mai esserlo stato o si rifà ad un'esperienza simile, in assenza della partecipazione attiva. Intendiamoci, ciò non significa criticare o delegittimare chi lo dice, anzi ben venga simile rivalutazione storico, culturale e comportamentale, però che non sia strumentale ad interessi prosaici o pennacchistici, in quanto non lo consento. Se poi qualcuno mi tirasse, in senso contrario per i capelli, allora reagirei con metodi e attitudini che mi hanno insegnato altri due cari amici (e in precedenza colleghi di mio nonno), cioè Francesco Cossiga e Paolo Emilio Taviani: a buon intenditor...poche parole, e le mie sono poche, ma concretamente convincenti!”
Dopo Valerio Donato, Aldo Casalinuovo, Nicola Fiorita per l’area di centrodestra è sceso in campo Antonello Talerico (strappo con FI)che potrebbe diventare il candidato civico di punta per un Centro in preparazione “molecolare”. Che ne pensa?
“È sempre inopportuno ricondurre tutto ai nomi, ma visto che ci siamo e tali sono, non mi sottraggo, premettendo come la mia sia una valutazione politica, poiché ciò rappresento, da sempre e credibilmente. Ciò premesso, le confermo come sia un dolore grande, immenso, sofferto, patito -e al diretto interessato non nascosto!- quello che provo per Nicola Fiorita. Io poi ricordo tanto e con affetto, il padre, cioè Franco Fiorita, perciò proprio non mi spiego come possa una persona come lui, cresciuto con valori considerevoli e formazione ragguardevole, trovarsi infilato in un'alleanza che al momento di certo non ha il PD, semmai la sponsorizzazione pesante rappresentata nientepopodimeno dai Cinquestelle, cioè dal nulla elevato a sistema. Gli aItri -li cito in ordine alfabetico, così non ci sono equivoci di variabilità interpretative- e cioè Aldo Casalinuovo, Valerio Donato e Antonello Talerico, hanno invece presentato le loro candidature delineando un profilo moderato ed interessante, che devono essere valutate con attenzione, nel pieno rispetto dei localismi municipali (coerentemente alla impostazione sturziana a cui ci rifacciamo o così almeno vale per me!), pur precisando che il tutto dovrà svolgersi con raccordo al piano nazionale -poiche` Catanzaro è test Nazionale- dove, però, il quadro è in continua evoluzione, non settimana dopo settimana, bensì giorno per giorno. Nessuno e il sottoscritto in primis, pensa di permettere o propugnare scelte calate dall'alto, però viviamo in un mondo grande con il quale bisogna interagire e dialogare, visto che la città è il capoluogo di regione, perciò non sarà come pensano alcuni un gioco di schemi prestabilito solamente in loco, essendo più complesso il tutto. Come disse Emilio Colombo, in una notte di lunghe trattative democristiane, a Flaminio Piccoli (con me presente e parliamo della sera in cui si scisse il PPI), ripeto i tre saggi ed eloquenti consigli: calma, calma, calma!
Dobbiamo interessarci ai programmi, ai bisogni della gente, al futuro della città ed anche per questo metto a disposizione nelle inevitabili e certe, oltre che plurime interlocuzioni, un'idea e una visione, rappresentata dal simbolo "Catanzaro, capitale della Calabria e centro del Mediterraneo", appositamente registrato e che connaturera` -secondo il mio modesto avviso, seppur non perentorio (e ci mancherebbe altro)- l'area moderata. Sia che essa vada autonomamente, sia in alleanza. Se però fosse in schieramento, sarà uno schieramento che non rispetta gli attuali rapporti, bensì una rivoluzione copernicana, la quale è notoriamente, quella che soppiantò l'impostazione tolemaica. Insomma tutto è in movimento, tutto cambia e velocemente, inevitabilmente, il quadro si scompone per poi ricomporlo. Altro che prove molecolari, qui siamo da Catanzaro -ma anche da Palermo, Genova e dagli altri comuni dove si tornerà al voto- all'avvento della IV Repubblica. E menomale, ma ciò deve passare per il buon senso altrui, altrimenti fatti, eventi e persone, faranno comprendere che chi a dispetto dei santi si impone oggi, potrebbe non avere cittadinanza domani.”
L’avvocato Antonello Talerico ha incassato l’appoggio di Vittorio Sgarbi, che in tanti vedono come potenziale assessore alla Cultura di Catanzaro
“Già Vittorio, è bravissimo, è un amico caro da tanti anni. Lo sa? Abbiamo passato assieme con le nostre consorti (le quali a loro volta sono diventate molto amiche e si frequentano assiduamente) il Capodanno del 2018/2019 a Beirut, a casa mia. È uno che conosce l'arte e quindi la politica (che è l'arte più sublime), sempre pieno di iniziative positive ed entusiasmanti, le quali solo chi non lo conosce può, strumentalmente, male classificarle o interpretarle. Mi rendo conto di essere di parte poiché il mio è un rapporto antico e che evade la politica, però senza dubbio Vittorio sarebbe per chiunque e dovunque un grande Assessore alla Cultura. Io poi avevo pure pensato di candidarlo Sindaco della mia Bovalino...e non dispero, perché sarebbe un chiave di volta per lo sviluppo sano di un'area calabrese in cui vi sono, notoriamente, parecchi siti archeologici, al pari dei molti presenti nella nostra Regione.”
Speziali, il Patto federativo fra una miriade di movimenti più che partiti nel senso tradizionale, di cui Lei è espressione di primo piano in Calabria come affronterà la battaglia elettorale a Catanzaro?
“Ho già detto, più e più volte, che esistono modi e tempi consoni, rispetto ai quali non intendo derogare come schema, poiché questa è la politica ed io mi batto per essa ed essa faccio. Io non suono la balalaika a nessuno e per nessuno, semmai cerco di occuparmi del futuro della Città e del ruolo che deve esserle riconosciuto, pur riempiendolo di contenuti programmatici innovativi e realizzabili, sempre a favore dei cittadini e delle loro migliori condizioni di vita. Coordino per accordo con le forze politiche questa Area di centro e lo faccio in modo politico, avendo storia, identità e formazione, oltre che, notoriamente, una certa pratica della materie di specie. Non è per Albagia, semmai per esperienza di vita -non solo in politica, per la verità!- ma al momento noto che i programmi sono derubricati rispetto alle individuazioni delle persone, le quali, senza offesa per nessuno, vengono dopo: prima è l'interesse delle persone (inteso come concetto moroteo), ovvero ciò che si vuol proporre, realisticamente. Tutto il resto, mi sembra antitetico, con gli insegnamenti ricevuti dalla mia vissuta esperienza democristiana, molto intensamente vissuta e partecipata.”
Intanto non c’è stato al primo tavolo del centrodestra. Ha un significato politico?
“Assolutamente no, anche se qualcuno lo ha fatto notare.”
“Noi di Centro” con il suo segretario Anselmo Torchia si è schierato con Talerico.
“L'avv. Talerico da come mi ha detto più volte, ha presentato una sua lecita proposta, e mi ha anche detto che è pronto a discutere sempre e comunque, per di più con tutti. Tra l'altro ciò lo ha detto non solo a me, quindi mi fermo a quanto ne so, senza avere dubbio alcuno. Aggiungo anche che l'impostazione volta al dialogo, oltre ad essere una cosa sana, denota non certo una precostituzione a prescindere, un così è se vi pare (pirandellianamente inteso o meno) o anche a ciascuno il suo (indipendentemente da Sciascia), semmai la prodromicita` dell'attività politica, basata sul buon senso e la passione. Ciò non sono pleonasmi, bensì essenzialità!”
Mi scusi a tal proposito volevo chiederle se è vera una voce che circola insistentemente da giorni e che spiega la sua assenza dall'Italia e dalla Calabria: conferma che lei stia preparando una riunione di vertice con i leader centristi (da Cesa a Lupi, da Mastella a Gargani e forse pure qualcun altro) e alla presenza di emissari dell'Internazionale Democristiana, di cui è dominus Gemayel e di qualche porpora cardinalizia?
“Il mondo attuale, quindi e soprattutto in Italia, è in cammino per un cambiamento vertiginoso. Nel nostro Paese poi le macerie, dal punto di vista istituzionale e politico, sono comparabili a quelle di Berlino il 7 Maggio del 1945, cioè il giorno della firma di resa con gli alleati. Badi bene, non a caso cito Berlino: la fine dell'era Merkel segna uno spartiacque storico, non solo per i cristiani impegnati in politica, sia in Europa che nel mondo. Bisogna ripensare all'attuazione di questa grande concezione rivuzionaria che è il cristianesimo, anche applicandolo nella laicità della politica e dell'impegno a favore di un Stato moderno, moderato, popolare, liberaldemocratico e riformista. Tutto ciò si tiene insieme nelle organizzazioni del PPE e dell'Internazionale Democristiana e di Centro. Chi ha fondato il PPI? Don Luigi Sturzo. Chi ha fondato -inteso come atto di ispirazione- la DC? San Paolo VI (all'epoca Mons.Giovanni Battista Montini). Oggi dobbiamo rimodulare i tempi e ripartire aggiornati ad essi, senza perdere i valori comuni e fondanti, in cui tutti ci ritroviamo e in cui tutti possono ritrovarsi.
Pensi a quell'intuizione del mio amico Roberto Formigoni con i nuclei popolari, ovvero l'impegno dell'uomo, al centro della società. Bisogna pure allargare il campo, e guardare con attenzione all'evoluzione delle altre forze politiche che possono, seppur partendo con origine differenti dalle nostre, metaformizzarsi in tal senso e aiutarle in un percorso simile. Può essere persino interessate il dibattito interno alla Lega e di cui persino il mio amico Dario Franceschini, (esponente attuale del PD) si auspica in tal senso.
Tutto va alla velocità della globalizzazione, la quale dobbiamo rendere umana e saperla governare sapientemente a favore del bene comune, partendo dalla persona nel pluralismo: questo è rifarsi a Maritan non a Casaleggio!
Si, confermo, l'appuntamento c'è, è fissato e vi saranno anche esponenti nazionali di Forza Italia e dell'area riformista, anzi confido, per me credente, in modo coerente e credibile, che usciremo con qualcosa di nuovo, non con i proclami dei giornali nazionali degli scorsi giorni, quindi già superati.
Ragione per cui, abbiate pazienza, senza troppo scalpitare, bensì diamoci tutti una mano poiché la si dà al Paese e alla gente -che ha diritto di essere ben governata e amministrata- e agli euforici (che sono sempre bene accetti e indispensabili) dico solo, rifacendomi a San Filippo Neri: state buoni se potete!”
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