Verso le Politiche, ecco il programma di Italia Sovrana e Popolare

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  21 settembre 2022 16:17

(Messaggio elettorale a pagamento)

Italia Sovrana e Popolare è una neoformazione politica costituita dall’aggregazione di 15 partiti e movimenti sorti in contrasto alle politiche neoliberiste, globaliste e schieratamente filoatlantiste del governo Draghi, imposte alla popolazione italiana attraverso un’azione eversiva che ha sospeso i diritti costituzionali e la democrazia, spianando la strada, attraverso un’opera di vera e propria propaganda, ad un’agenda di liquidazione fallimentare del Paese a beneficio di multinazionali che gravitano nell’orbita dei grandi fondi d’investimento dell’alta finanza internazionale.

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Il nostro partito, che ha al suo interno e le migliori intelligenze che da anni operano nel campo del giornalismo d’inchiesta, dell’economia e della finanza, dell’analisi geopolitica, della filosofia e della scienza non asservita alle lobby, propone come ricetta per l’Italia alcune strategie ineludibili di emancipazione da politiche che ci stanno conducendo al default.

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Innanzitutto è prioritario per noi realizzare l’indipendenza da NATO, UE, EUROZONA e OMS, con una riconquista del senso dell’interesse nazionale. Rigettiamo la presenza della Nato, che ha esaurito il suo compito storico e che ci spinge a pretestuose “guerre umanitarie” nell’interesse esclusivo del suo principale azionista, gli Stati Uniti. Rifiutiamo il vincolo esterno prodotto dalla politica monetaria della BCE e dall’appartenenza all’eurozona. Sosteniamo l’indipendenza decisionale sulle politiche sanitarie. Rivendichiamo il ripristino della sovranità territoriale, militare, culturale e monetaria del popolo italiano e dei popoli europei.

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Vogliamo l’immediato blocco all’invio di armi al regime ucraino, la promozione di un’opera di mediazione rivolta alla pace, l’interruzione delle sanzioni alla Russia, con la quale bisogna ricostruire rapporti diplomatici.

Vogliamo lavorare per l’archiviazione della stagione dell’unipolarismo atlantista e l’approdo a un mondo multipolare fondato sulla solidarietà e sovranità di stati affratellati.

Chiediamo una seria regolamentazione dei flussi migratori, che ne subordini la portata all’effettiva capacità di assorbimento ed integrazione del paese: un’immigrazione incontrollata lede inevitabilmente i diritti dei cittadini dei paesi ospitanti quanto quelli delle persone migranti. Rivendichiamo per l’Italia una posizione di neutralità ed equidistanza geopolitica, con un comparto militare dimensionato sulla difesa e deterrenza nazionale, come previsto dalla Costituzione. Rigettiamo la subordinazione della legislazione nazionale alle normative dell’Unione Europea.

Alla luce dei gravi eventi legati alla stagione pandemica, rifiutiamo ogni autoritarismo sanitario e ogni obbligo vaccinale. Denunciamo con forza l’abuso sanzionatorio perpetrato nei confronti di medici “rei” di aver agito in scienza e coscienza.

Chiediamo una ricostruzione e profonda riqualificazione della sanità pubblica, ferita per decenni da tagli di risorse, di servizi e di posti letto, e uscita a pezzi dalla folle gestione pandemica. Tutte le spinte, esplicite o surrettizie, alla privatizzazione dei servizi sanitari devono essere arrestate.

Chiediamo l’insediamento di una commissione d’inchiesta parlamentare sulle scelte dei governi durante l’emergenza sanitaria.

Per le attività produttive intendiamo concentrare gli sforzi sul blocco del processo di deindustrializzazione del paese, proseguito senza interruzione per tre decenni e valorizzare il comparto agricolo e l’allevamento da anni messo in sofferenza da politiche che hanno lavorato nella direzione di disincentivare il settore primario, facendoci perdere le filiere dei prodotti DOP, con grave danno per il nostro made in Italy.

In un mondo dominato dalle multinazionali e dai fondi speculativi, rivendichiamo un’attualizzazione della lotta di classe che individui nell’opposizione tra gli interessi del capitale finanziario e gli interessi del lavoro il principale fronte di lotta.

Nel settore finanziario chiediamo forme di controllo pubblico sui settori strategici dell’economia e la nazionalizzazione della Banca d’Italia, riassegnando allo Stato le quote in mano agli azionisti privati.

Rivendichiamo la dignità del lavoro con azzeramento della legislazione volta alla precarizzazione e agli attacchi al lavoro autonomo. Sostegno alle politiche di piena e buona occupazione.

Rigettiamo ogni forma di controllo sociale attraverso le piattaforme tecnologiche. Il sistema sperimentato col green pass deve restare un ammonimento a futura memoria su ciò che non deve mai più accadere. Rifiutiamo ogni forma di censura e di manipolazione mediatica, giustificate con agende emergenziali.

Il lavoro, pubblico e privato, autonomo e dipendente, è il grande perdente nell’epoca neoliberale, a favore dell’espansione del capitale finanziario. Intendiamo tassare gli utili non reinvestiti e i profitti delle multinazionali realizzati nel nostro Paese per ristrutturare lo stato sociale, attraverso l’istituzione di un salario lordo minimo a 1200 euro al mese,

un assegno sociale per invalidità minimo a 1000 euro e aiuti alle famiglie numerose con incentivi economici e sociali per l'incremento della natalità, l’abolizione della legge Fornero e delle sue varianti, ripristinando quota 95 (60 anni di età e 35 di contributi) e 90 per i lavori usuranti, con un ritorno al regime pensionistico retributivo.

Sotto il profilo fiscale, chiediamo il ripristino di una tassazione seriamente progressiva, che, sulle persone fisiche, ricalchi l’imposta delineata dalla riforma del 1971 con 32 scaglioni di reddito.

Intendiamo promuovere una lotta senza tregua alla mafia, alla corruzione e alle organizzazioni criminali. Ed è necessario ripristinare un’autentica separazione dei poteri tra potere giudiziario e i poteri politici (legislativo ed esecutivo).

Pretendiamo di mettere fine al segreto di stato sulla stagione delle stragi e sulle responsabilità interne e internazionali nella strategia della tensione.

Vogliamo una vera riforma della giustizia dalla parte del popolo, con una magistratura non asservita ai poteri forti bensì a tutela delle ragioni dei più deboli, l’abolizione delle correnti nella magistratura italiana e l’istituzione di chiare incompatibilità tra l’essere rappresentanti dell’Associazione Nazionale Magistrati e l’appartenenza a qualsiasi altro organo di governo, politico, o amministrativo.

Riteniamo indispensabile mettere mano ad una ricostruzione e riqualificazione del sistema formativo, scolastico e universitario. La stella polare dev’essere rappresentata da un’idea di scuola come comunità educante e come luogo di formazione dell'essere umano: la scuola non dev’essere un'azienda e non deve formare né consumatori né ingranaggi sociali, ma cittadini. Sosteniamo la creazione di un costante collegamento tra formazione scolastica e fruizione del patrimonio artistico ed architettonico, da valorizzare attraverso itinerari tematici storico-artistici, volti a promuovere l’intelligibilità della storia dei territori.

Chiediamo l’abolizione della riforma Franceschini con particolare riferimento ai tagli di organico, allo scriteriato ricorso al volontariato, ai criteri per la distribuzione di fondi, al declassamento di biblioteche e archivi, al noleggio del patrimonio artistico per eventi privati.

Rifiutiamo ogni forma di censura e di manipolazione mediatica, giustificate con agende emergenziali.

Pretendiamo venga interrotta l’agenda di controllo sociale che passa per l’introduzione dell’Identità Digitale Europea, con particolare riferimento allo European Digital Identity Wallet, che ne valuti tutti gli aspetti operativi e legali, e ne assicuri l’impossibilità di un utilizzo repressivo e di sorveglianza.

Deve essere imposto divieto assoluto alle banche e ai gestori di portafogli elettronici di chiudere i conti dei clienti o rendere indisponibili i loro fondi, se non in seguito a un'ordinanza della magistratura; ai fornitori di servizi digitali che operano sul territorio italiano di chiudere i profili personali, censurare, rimuovere o in qualunque modo ridurre l’accessibilità dei contenuti pubblicati dai cittadini, così come di impedire loro l'accesso e la fruizione delle funzionalità offerte, se non in seguito a un'ordinanza della magistratura. Pretendiamo una pubblica rendicontazione di tutte le fonti di finanziamento dei sedicenti “fact-checkers” indipendenti.

Sul fronte ambiente, sosteniamo una visione di profondo rispetto della natura, interna ed esterna all’umano. Alla luce della tendenza diffusa ad utilizzare l’emergenzialismo come modo per imporre agende antipopolari, diffidiamo di tutte le operazioni di “greenwashing”: la nostra vuole essere una difesa dell’ambiente in senso strutturale e non strumentale, olistico e non propagandistico.

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