I malesseri e i mugugni già emergono a destra come a sinistra, tra vive speranze e tristi delusioni. Ieri il vertice del centrodestra ha lasciato posto ad un'ufficiale concordia, ma in realtà sotto le ceneri cova non il fuoco, bensì l'incendio.
I centristi che si rifanno in quel campo non sono affatto soddisfatti (tra l'altro Cesa era assente giustificato perché partecipava in Sardegna ai funerali del Segretario Regionale dell'UDC deceduto l'altroieri) e i vari Lupi, De Poli, Brugnaro, avrebbero ottenuto -al di là delle belle parole di facciata!- solo i posti per gli uscenti e non qualche altro per i molti aspiranti entranti.
Gli uscenti, certamente riconfermati nella candidatura, dovrebbe essere Furgiuele, Mangialavori, Ferro, Cannizzaro e D'Ettore (quest'ultimo forse non in Calabria), mentre fuori è certamente Siclari. Tra i più certi ricandidati vi è Gentile, mentre la Tripodi, Torromino, Caligiuri e l'attendente Mario Occhiuto, dovranno battagliare.
Sul fronte Lega è pure forte la candidatura della Minasi, attuale Assessore Regionale e ex Senatrice (seppur per poche settimane) e tra i riconfermati (ma nella seconda posizione del listino al Senato), vi è il senatore vibonese uscente, De Angelis, mentre ad oggi sono in ribasso le quotazioni di Saccomanno (segretario regionale) e ancora meno di Spirli`, ex Presidente f.f. della Regione dopo la scomparsa di Jole Santelli, mentre per ora tacciono - non si sa se per tattica, strategia o scelta - i desiderata (e le relative quotazioni) di Filippo Mancuso, Presidente del Consiglio Regionale in carica (sempre della Lega), così come per Fratelli d'Italia il derby tra Fausto Orsomarso (attuale Assessore Regionale al Turismo) e Giuseppe Neri (Capogruppo a Palazzo Campanella).
Nel centrosinistra 'allargato' si sta cercando una quadra difficile, ma è meno complicato di quel che potrebbe apparire: alla fine la voglia di rincorsa (e di ribaltamento del quadro elettorale) farà arrivare a miti consigli i contendenti tra le forze politiche: questo fronte di salvezza repubblicano (targato Draghi) è, certamente, ben visto tra le forze produttive del Paese (anche dopo l'intervista di ieri di Carlo De Benedetti), perciò le cristallizzate candidature che si ipotizzavano con Irto in testa, cominciano a vacillare, sul campo del territorio (e dei listini bloccati), poiché si deve fare spazio agli esterni, che tanto esterni, in alcuni casi, non sono.
Un nome, è quello di Vincenzo Speziali, sponsorizzato, fortemente, dalla Coldiretti, dall'ABI, da frange milanesi di Confindustria Nazionale e ovviamente dalle sfere Vaticane notoriamente suoi mondi di riferimento che, poi, lui riverserebbe sul collegio (quasi certamente il Senato di Catanzaro/Reggio Calabria, oppure il Proporzionale in posizione sicura). Ciò, sarebbe compiuto tramite Mastella (che in ogni caso sta tenendo il punto, preparando liste autonome in tutta Italia, ma a scopo, di maggiore deterrenza contrattuale e maggiore protezione per la moglie Sandra Leonardo e Speziali stesso, di cui è testimone di nozze), senza contare che per Calenda vi sarebbe il Sindaco Metropolitano facente funzioni di Reggio Calabria, Carmelo Versace, in questo caso verso la Camera del capoluogo dello Stretto.
Poi viene data per scontata la ricandidatura di Dalila Nesci, Sottosegretario al Sud in carica, in quota Di Maio -che prenderebbe anche il proporzionale della lista dell'attuale Ministro degli Esteri, ma sul collegio camerale vibonese l'ex pentastellata la spunterebbe sul parlamentare piddino Antonio Viscomi, il quale, perciò potrebbe non essere ricandidato. Sempre alle latitudini del Partito Democratico, vi è il caos Cosenza, dove si giocano la partita della presenza in lista per un posto di parlamentare, l'uscente Bruno Bossio, l'escluso regionale Carletto Gruccione e il Capogruppo in carica Domenico Bevacqua.
Vi è pure l'incognita dello staff di Provenzano (Vicesegretario Nazionale del PD) che punta su uno dei suoi stretti collaboratori e il partito del Nazareno ha anche il problema di Boccia, il quale non è un mistero che punti da sempre alla Calabria equi perciò si ritorna sempre alle difficoltà che avrebbe il Segretario Regionale dem Nicola Irto, al di là delle certezze dispensate nelle scorse ore.
Sempre nel campo del centrosinistra è forte la posizione di Nico Stumpo (uomo forte dell'apparato di LeU, ove mai questi ultimi chiudessero positivamente l'accordo con i lettiani), mentre in quota Renzi è confermato nella candidatura l'uscente Ernesto Magorno.
e.c.
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