Verso lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil, Scalese: "Risposte concrete ai calabresi sulla sanità pubblica"

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images Verso lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil, Scalese: "Risposte concrete ai calabresi sulla sanità pubblica"

  27 novembre 2024 18:41

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

“C’è bisogno di una risposta concreta in termini di assistenza sanitaria”

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Ad affermarlo è Enzo Scalese segretario generale Cgil Area Vasta questa mattina in presidio di fronte all’ospedale Pugliese Ciaccio per promuovere insieme ai colleghi della Uil la mobilitazione sindacale, a partire dallo sciopero generale indetto il 29 novembre. 

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“Siamo qui tutti i presidi sanitari calabresi. Sciopero generale di novembre e questioni contenute nella legge di bilancio che non va nella direzione dei cittadini e dei lavoratori e soprattutto nel potere d’acquisto dei salari e dei diritti di cittadinanza che vengono negati soprattutto in Calabria dove si continua a emigrare. Bisogna dare risposte al mondo del lavoro con nuova tassazione e salari che vanno incentivati e il rinnovo dei contratti. Il governo ha la possibilità di modificare le legge di bilancio: fisco, pensioni e altre priorità. Basta parole e proclami e qui stiamo incontrando cittadini e operatori sanitari ed è giusto che i calabresi diano risposte che non sono arrivate”.

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Poi dice: “I soldi ci sono e bisogna tassare chi ha fatto extraprofitti come banche e assicurazioni e la politica dei condoni non va bene. L’evasione richiama lo sfruttamento e bisogna intervenire su questo e non sempre tassare i soliti”.

Dal canto suo Amalia Talarico segretaria fp Cgil Area vasta spiega: “Il 29 Cgil e Uil hanno promosso lo sciopero per porre l’attenzione sulla sanità e su quanto sta accadendo. Personale che non c’è, personale in sofferenza nel Pronto soccorso, concorsi che non vengono fatti, liste d’attesa che aumentano. La sanità pubblica sta diventando sempre più oggetto degli appetiti dei privati. Questo stabilisce una differenza tra chi può curarsi e chi non può farlo. Un sistema sanitario pubblico nazionale che era invidiato in tutto il mondo non ce lo possiamo permettere in queste condizioni. 

E ancora: “La Regione sta facendo ricorso a medici cubani, noi invece pensiamo debba incentivare assunzioni sul territorio peri nostri operatori che ci sono e aspettano di essere assunti. L’assunzione di personale per dar servizi adeguati perché oggi non vanno. Gli stipendi degli operatori sanitari sono sempre più bassi e il governo non vuole mettere una linea su questo punto. Il sindacato ha un ruolo importantissimo e attrae le voci e le istanze di chi rivendica diritti. Il il decreto sicurezza mette in discussione la libertà di manifestare ed è una cosa gravissima e non riconosce le organizzazioni sindacali nella contrattazione governativa e territoriale e questo segna l’inizio di una deriva autoritaria che va contrastata”

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