di JESA AROMA*
Siamo alle solite. Per l'ennesima volta i lavoratori della ex Abramo CC devono affrontare i mostri. E questa volta i mostri sono rappresentati dai commissari che dovrebbero occuparsi della gestione aziendale, o almeno così riferiscono i sindacati.
Commissari che non rispondo alle mail, che non si interfacciano con i rappresentati dei lavoratori e che, nella gestione del recupero del passivo, vanno a rilento. Va da sé che, visto quanto riferito dai sindacati, di questo passo non si sa quando i lavoratori riusciranno a recuperare i loro soldi. Gli stessi sindacati invitano i lavoratori ad aderire allo stato di agitazione.
Quindi sciopero. Sciopero al quale i lavoratori potrebbero anche aderire, così come hanno fatto in passato senza risolvere, peraltro, nulla. Ma per far cosa? Per attenzionare l' opinione pubblica?
Ma com'è possibile che un' azienda con oltre 1000 dipendenti, in passato erano oltre 3000, che da più di due anni sono sul piede di guerra perchè; non percepiscono stipendi, si trovano spesso in cassa integrazione, rischiano di trovarsi in mezzo a una strada con le famiglie, non abbiano ancora fatto rumore? Quale la differenza tra tante altre aziende fallite o che hanno rischiato il fallimento, che invece hanno fatto clamore? Avrà per caso il nome di questa azienda qualcosa di intoccabile? Domanda che resterà senza risposta come le decine di domande che ogni lavoratore si fa da quando è iniziata questa crisi. Le uniche certezze da qualche anno a questa parte sono le grandi difficoltà e l' incredibile mole di problemi che si è rovesciata sulla testa di ogni lavoratore da quanto il suo lavoro ha perso ogni valore.
Perchè questi lavoratori hanno continuato a lavorare, nonostante tutto, per tentare di salvarla questa azienda, per tentare di salvare il proprio impiego. "Verranno i commissari" dicevano, i nuovi Messia. Apriranno le porte a nuove prospettive, a nuovi orizzonti...Ma da sei mesi, così riferiscono le sigle sindacali, i miracolosi commissari sono riusciti a inviare al tribunale per la lavorazione, poco più di un centinaio di pratiche.
E quindi? Quando riusciranno i nostri lavoratori a recuperare i soldi che hanno guadagnato e che, ingiustamente, non gli sono stati versati? Ci piacerebbe avere delle risposte. Risposte vere, concrete e sincere. C' è qualcuno in grado di occuparsene? Ci rivolgiamo alle autorità competenti, alle istituzioni, ai sindaci delle nostre città.
C'è qualcuno in grado di far qualcosa?
*Una lavoratrice ACC
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