Vertenza discarica di Alli, sindacati: "Immediata revoca dei 18 licenziamenti"

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images Vertenza discarica di Alli, sindacati: "Immediata revoca dei 18 licenziamenti"

  07 giugno 2023 16:21

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

“Chiediamo l’immediata revoca del licenziamento dei 18 lavoratori della discarica di Alli”.

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Questa la decisione assunta da Cgil, Cisl e Uil nel corso della conferenza stampa svolta questa mattina preso gli uffici dell’impianto pubblico di Alli a cui hanno preso parte rappresentanze sindacali, Rsu e lavoratori già in stato d’agitazione. 

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La discarica regionale è gestita da Alli Scarl (azienda veneta) conta 30 lavoratori, quattro dei quali già trasferiti a Lamezia, e 18 in procedura di licenziamento che ora temono davvero di finire senza lavoro. L'impianto pubblico è in fase di ampliamento.

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“Un Iter complesso che parte dal 13 aprile – afferma Benedetto Cassala, segretario generale Uil Traporti -  quando l’azienda comunicava l’avvio della procedura di licenziamento. Malgrado le tante rassicurazioni informali da parte di consiglieri regionali la procedura continuava. Così – racconta il sindacalista - dopo una serie di incontri lo scorso 26 aprile abbiamo così chiuso il verbale con esito negativo. Giorno 27 c’è stato il passaggio formale con l’ispettorato del lavoro e da lì ad un mese si procederà con i licenziamenti. Una questione paradossale per una discarica pubblica anche perché l’accordo per il trasferimento dei rifiuti c’è. I lavoratori non ce la fanno più e sono arrabbiatissimi e hanno deciso di intraprendere azioni eclatanti se non avranno risposte concrete”.

Dal canto suo, Domenico Posca segretario provinciale Ft Cisl dice: “Un impianto d’eccellenza del capoluogo di regione dove si è pensato di fare un grosso investimento come può pensare di licenziare il personale? Se non saranno prese soluzioni concrete faremo scioperi generali su tutto il settore ambiente perché non possiamo privarci di attività così importanti”.

Mentre, Giovanna Folino Gallo, segretario funzione pubblica Cgil e Area vasta afferma: “L’azienda lamentava mancanza di conferimenti e quindi di di pagamenti da parte della Regione, così abbiamo proposto che gli stipendi non erano un problema perché avremmo utilizzato altre vie per assicurarli. Avremmo attivato una procedura che si utilizza nei piccoli comuni grazie all’articolo 30 del ddl 50/2016. Nonostante ciò da parte dell’azienda c’è stata chiusura totale e ciò dimostra che questi lavoratori vengono utilizzati come ricatto nei confronti della Regione”.

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