Un uomo di 38 anni, residente nella periferia sud di Reggio Calabria, è stato arrestato dalla polizia di Stato per avere aggredito e picchiato la propria compagna. Gli operatori, allarmati da una telefonata anonima, hanno raggiunto l’abitazione in cui si stava consumando un atto di violenza, trovando una ventisettenne in stato di agitazione sul pianerottolo delle scale con i suoi due bambini in lacrime, il più piccolo di due anni in braccio, ed il più grande, di sei anni, accanto a lei.
La vittima della violenza ha raccontato agli agenti delle ‘volanti’ di essere stata aggredita poco prima dal compagno, il quale, dopo avere chiuso la porta di casa, aggrediva la donna trascinandola nella cameretta dei bambini, dove il figlio di 6 anni stava guardando la televisione, percuotendola. Solo dopo che il figlio si è frapposto tra il padre e la madre in aiuto della donna, la giovane madre riusciva a divincolarsi e a raggiungere l’uscio invocando aiuto.
La reazione della donna, costringeva così l’aggressore ad allontanarsi velocemente dall’abitazione a bordo della sua vettura, ma veniva individuato ed arrestato. La donna rispondendo alle domande degli inquirenti, ha raccontato diversi episodi di violenza subiti dal compagno nel corso di diversi anni, nonché le costrizioni fisiche e psicologiche sopportate, tra cui forzati rapporti sessuali, l’allontanamento dai propri familiari e amici e le minacce di non sporgere denuncia per il rischio di perdere l’assegnazione dei bambini a causa della dipendenza economica dall’uomo.
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