Viaggio nell'Accademia delle Belle Arti di Catanzaro tra spazi ridotti e disagi (VIDEO)

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  21 novembre 2019 22:06

di CLAUDIA FISCILETTI

L'Accademia delle Belle Arti di Catanzaro oltre alle discussioni di cui è stata protagonista negli ultimi giorni, ha suscitato anche curiosità in coloro che hanno seguito la vicenda, tanto che la professoressa dell’Accademia, Letizia Paonessa, neo  prorettore vicario, nei giorni scorsi, ha ricevuto molte chiamate in cui le è stato chiesto di far vedere concretamente quali siano le problematiche che riguardano la nuova sede nell’ex Educandato del centro storico.

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Sono recenti le polemiche che riguardano questa nuova sede, recente anche la richiesta da parte della professoressa e del direttore dell'Accademia, Vittorio Politano, di un tavolo di confronto che, con calma, possa trovare una soluzione ai disagi che tanto gli studenti quanto gli insegnanti incontreranno nel corso dell’anno accademico, facendo la spola tra le due sedi e non avendo la possibilità di svolgere in maniera consona alcuni laboratori presenti nell’offerta formativa. Quindi “perché no?”, perché non proporre un “viaggio” che faccia vedere le aule, gli spazi, i corridoi della sede?

Ed ecco che, con la guida della professoressa Paonessa e del professore Vincenzo Caruso, docente di Fashion Design, si parte per esplorare l’immobile recentemente ristrutturato. «Noi siamo contenti di questa sede, è bellissima, ma è anche vero che alcune di queste aule hanno tagli particolari o dimensioni minime in cui è difficile fare lezione» raccontano all’unisono i due professori. Il problema si presenta in particolare per quei corsi -quasi tutti, in realtà- che richiedono un supporto audio-visivo e quindi spazi giusti per le proiezioni. Da qui la scelta di riservare alla sede dell’ex Einaudi i corsi con laboratori più “pesanti” come Scultura, mentre nella sede dell’ex Educandato si svolgeranno i corsi con laboratori più “leggeri”. Spazi minimi che però creano problemi anche ai professori, in quanto su 22 docenti che possono lavorare alla sede, solo 11 possono lavorare in compresenza. A questi poi si aggiungeranno i contrattisti che arriveranno a marzo.

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E’ il primo anno per l’Accademia, definito simpaticamente dalla professoressa Paonessa “anno zero”, nella sede del centro storico, che gli insegnanti e gli studenti hanno iniziato a frequentare assiduamente soltanto lunedì scorso, con l’inizio delle lezioni. Essendo ancora agli inizi, quindi, si è in una situazione di “conoscenza” con la sede in cui si devono individuare i suoi punti forti e bisogna capire come sistemare logisticamente i corsi. A questo, però, si aggiunge l’allegria e la buona volontà generale con cui viene affrontata questa novità, con i professori che sistemano o acquistano in proprio gli oggetti necessari ai loro laboratori, aiutati nell’allestimento anche dagli studenti.

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