Vibo, coltivazione e produzione di droga e detenzione abusiva di armi: due arresti

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Polizia
  19 dicembre 2023 12:22

Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia guidata dal Procuratore Camillo FALVO hanno portato, nel corso della giornata del 18 dicembre, all’arresto di due soggetti dimoranti nel comune di Joppolo in esecuzione dell’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere ed agli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. di Vibo Valentia: i due sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di coltivazione/produzione di sostanza stupefacente del tipo marijuana, detenzione abusiva di armi, nonché detenzione illegale di parti di armi e munizioni.

È l’importante risultato cui si è giunti all’esito di articolate attività investigative finalizzate alla repressione ed al contrasto del traffico di droga svolte in seno a un fascicolo processuale della Procura della Repubblica di Vibo Valentia. Gli agenti della sezione “antidroga” della Squadra Mobile e del Posto Fisso di Tropea hanno cooperato nelle attività, supportati, nella fase operativa, da unità cinofile antidroga ed antiesplosivo della Questura di Vibo Valentia.

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Le indagini hanno avuto inizio alla fine del mese di ottobre allorché, nell’ambito delle attività predisposte dalla Questura di Vibo Valentia e volte alla prevenzione e contrasto della detenzione e spaccio delle sostanze stupefacenti, gli agenti della sezione Antidroga della Squadra Mobile, unitamente a personale del Posto Fisso di Tropea e ad unità cinofile Antidroga, hanno eseguito una serie di perquisizioni nell’abitato di Joppolo all’esito delle quali, all’interno di alcuni stabili/aree disabitati, erano state rinvenute e sequestrate circa 800 piantine di canapa indiana in fase di essiccazione per un peso complessivo di circa 8 Kg, nonché n. 94 cartucce cal. 12 e 38 special, n. 1 caricatore vuoto per pistola e un kit per la pulizia delle armi.

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A questo punto gli investigatori hanno avviato, con il coordinamento del Pubblico Ministero titolare dell’indagine, i conseguenziali approfondimenti investigativi che hanno permesso, anche attraverso l’analisi delle immagini registrate da una telecamera del circuito di sorveglianza ubicata nella medesima via degli immobili di interesse investigativo, di acquisire univoci elementi di reità a carico dei due indagati circa la riconducibilità del materiale sequestrato in capo agli stessi.

È stato, infatti, riscontrato come a far data dal mese di agosto c.a. i predetti si siano recati con cadenza pressocché giornaliera presso i civici al cui interno, a fine ottobre, erano stati rinvenuti la sostanza stupefacente e le munizioni e come, in alcune occasioni, abbiano anche trasportato attrezzature atte alla pesatura e confezionamento dello stupefacente.

Ma non basta, uno degli indagati è stato, inoltre, ripreso mentre, dopo essersi introdotto al di sotto della porta di uno degli stabili disabitati, ne estraeva un’arma lunga (fucile) avvolta parzialmente da un sacco di plastica che provvedeva a trasferire in altro luogo.

Il compendio investigativo raccolto ha consentito al P.M. titolare del fascicolo di chiedere ed ottenere, dal G.I.P. di Vibo Valentia, a carico degli indagati, l’emissione della misura della custodia cautelare in carcere e degli arresti domiciliari che è stata eseguita nella giornata di ieri 18 dicembre.

Nel corso delle attività connesse all’esecuzione delle misure cautelari, all’interno di una casa disabitata sita nelle immediate vicinanze dell’abitazione di uno degli indagati, è stata rinvenuta e sequestrata ulteriore sostanza stupefacente del tipo marijuana contenuta in sei sacchetti in cellophane per un peso complessivo di circa kg. 1,8 ed una bilancia di precisione.

Al termine delle formalità di rito per uno dei due indagati si sono aperte le porte del Carcere di Vibo Valentia, mentre l’altro è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione.

Si specifica che i provvedimenti adottati in fase investigativa e/o dibattimentale non implicano alcuna responsabilità dei soggetti sottoposti ad indagini ovvero imputati e che le informazioni sul procedimento penale in corso sono fornite in modo da chiarire la fase in cui il procedimento pende e da assicurare, in ogni caso, il diritto della persona sottoposta ad indagini e dell’imputato a non essere indicati come colpevoli fino a quando la colpevolezza non è stata accertata con sentenza o decreto penale di condanna irrevocabili.

 

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