Vibo Valentia, aggrediti in carcere due poliziotti penitenziari

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  11 agosto 2024 07:51

Ancora disordini nella giornata odierna hanno coinvolto il penitenziario di Vibo Valentia, ancora i soliti detenuti che nelle passate settimane si sono resi responsabili di altri eventi critici – dichiara il Vice Segretario Regionale SiNaPPe Cristina BUSA’.
Oggi però a pagarne le spese il personale di Polizia penitenziaria: due i colleghi che hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche.
Tutto è scaturito per futili motivi, semplici pretesti per creare disordini, detenuti con problemi di dipendenze o problematiche psichiatriche che agiscono per ottenere farmaci o altri beni, richieste pretestuose che sempre più spesso hanno ripercussioni solo sull’incolumità del personale di Polizia penitenziaria che subisce aggressioni senza la possibilità di poter difendere i suoi diritti, il suo diritto al lavoro, il suo diritto alla vita!!!
A farne le spese oggi – continua il Vice-Segretaro Regionale SiNaPPe Cristina BUSA’ – due colleghi, duramente aggrediti;
Appare incomprensibile quanto sta accadendo nel penitenziario di Vibo Valentia, un settore detentivo sempre più problematico nel quale quotidianamente si assiste ad aggressioni o eventi critici che mettono a dura prova il sistema penitenziario, una vera e propria emergenza.
Il personale di Polizia penitenziaria ha necessità di certezze, ha bisogno di sapere che l’Amministrazione è pronta a sostenere e difendere i suoi uomini, ha necessità di essere tutelato - commenta il Vice Segretario Regionale SiNAPPe Cristina BUSA’ – le difficoltà sono all’ordine del giorno, il personale è cosciente che il proprio lavoro ha grande rilevanza sociale, ma oggi il senso di abbandono ha preso il sopravvento.
“I due colleghi aggrediti hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche del caso, ma la ferita più grande non è quella visibile agli occhi, ma quella che ogni Poliziotto oggi porta
Segreteria del Vice Segretario Regionale
dentro di sé, il fallimento di un sistema che dovrebbe garantire tanto alla società esterna quanto agli operatori penitenziari Sicurezza e Dignità Lavorativa - conclude il Vice Segretario Regionale Cristina BUSA’ – il personale del Corpo di Polizia penitenziaria ha necessità di un forte segnale di vicinanza, una dimostrazione che l’interesse non è rivolto unicamente al reinserimento dei detenuti bensì di un segnale rivolto alla tutela di chi questo Stato lo rappresenta!
Il SiNAPPe, nel rammaricarsi dell’accaduto, esprime grande solidarietà ai colleghi coinvolti nell’aggressione volgendo loro un augurio di pronta guarigione.

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