Non si sblocca la vicenda Corap e in sindacati confermano lo sciopero dei lavoratori indetto per il 23 giugno: “Le segreterie regionali FP CGIL CISL FP UIL FPL constatano che ad oggi, nonostante qualche passaggio sia stato fatto, la formalizzazione e l’approvazione degli atti fondamentali non si è compiuta, come promesso nel corso dei vari incontri sia con i vertici CORAP nella persona del Commissario, sia con l’assessore al ramo Fausto Orsomarso. Nonostante la riaffermata carenza di liquidità, si assiste alla liquidazione di premi di anzianità arretrati ai dirigenti, da pagarsi con le prossime mensilità, mentre gli arretrati dei dipendenti rimangono fermi per dichiarata indisponibilità di fondi. Forse, non parliamo delle stesse persone intervenute alle riunioni sindacali che, come unica soluzione ai guai in cui versa l’Ente, propongono solo interventi su alcuni di istituti previsti dal CCNL”. Lo dichiarano in una nota stampa i segretari generali regionali Calabria, Alessandra Baldari (FP CGIL), Luciana Giordano (CISL FP), Elio Bartoletti (UIL FPL)
“Inoltre, l’approvazione dello Statuto da parte della Giunta, dopo molti anni di inadempienza, seppur positiva, lascia comunque insoddisfatte le scriventi OO.SS. in quanto lo stesso è stato inoltrato alle competenti Commissioni consiliari, senza alcuna condivisione o informazione alle rappresentanze dei lavoratori, così come concordato. Anche i bilanci 2018 e 2019 e il Piano industriale da parte del Commissario, inoltrati ai Dipartimenti regionali competenti, ancora non sono stati approvati. Il tempo scorre e vale rammentare che questi sono atti fondamentali per il futuro dell’Ente. L’attuale, spinosa situazione stipendiale dei lavoratori e delle cinque mensilità arretrate sono la punta dell‘iceberg di una condizione di crisi ancora irrisolta. A nulla sono valse le drammatiche manifestazioni dei lavoratori che più volte hanno tentato di attirare l’attenzione delle istituzioni rispetto allo sgretolarsi di un Ente che fino alla costituzione del CORAP, e negli anni, ha erogato servizi essenziali e di prossimità quali depurazione, gestione delle aree industriali etc. e che più volte è stato individuato dalla politica come potenziale volano di sviluppo per l’intera Calabria. A fronte della promessa del pagamento del saldo degli stipendi correnti, si è pensato bene di privilegiare altri pagamenti, lasciando ancora una volta i dipendenti nello sconforto più assoluto. È singolare come, invece che risolvere gli annosi e concreti problemi di questo Ente, ci si impegni ad emettere ordini di servizio intestando funzioni di controllo a dipendenti che non ne sono titolari, in contrasto con la normativa vigente e inopportuni”.
“Per quanto premesso, ora più che mai, si conferma lo sciopero del 23 giugno 2021 indetto dalle scriventi organizzazioni sindacali e l’appuntamento con i lavoratori presso la Cittadella regionale alle ore 11. Occorre elevare il livello di attenzione e chiamare ciascuna delle parti alle proprie responsabilità, evitando azioni di rimpallo che procrastinano i tempi delle soluzioni, la politica si assuma la responsabilità di far chiarezza circa la necessità di mantenere in vita un Ente che si dovrebbe occupare di attività strategiche per l’intera Regione. In ultimo, ma non per ordine d’importanza, si chiede di fare chiarezza una volta per tutte sul mantenimento dei livelli occupazionali esistenti, la Calabria non può subire continue spoliazioni a causa della irresponsabilità della classe politica che si unisce ad una direzione aziendale il cui impegno deve essere coerente a tutti i livelli di governance per risolvere le croniche emergenze e i nodi essenziali”, concludono Baldari, Giordano e Bartoletti.
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