Vicenda Cotticelli. Sirianni (Italia Viva): "Teatrino squallido. Ora dimissioni di massa per manifesta incapacità"

"Dopo lo scaricabarile a cui abbiamo assistito negli ultimi giorni, oggi emerge un altro elemento...la demenza senile “precoce”, del commissario Cotticelli! Come se ciò non fosse sufficiente, oggi si riunirà il consiglio regionale straordinario con unico ordine al giorno: richiesta di modifica da zona Rossa a zona Gialla per la Calabria! Tutto questo malgrado il Governo  abbia decretato che la nostra Regione debba essere "zona rossa" sulla base dei tre coefficienti rilevanti, ovvero "l'indice di contagiosità Rt, la saturazione delle terapie, disponibilità di posti letto".  Così Caterina Sirianni, coordinatrice Provinciale IV Catanzaro.

"Chiedo, in questi mesi, quanti consigli regionali sono stati convocati per l’attuazione delle misure preventive; per essere più precisi, realizzazione di un centro COVID e assunzione personale. La risposta la conosciamo: ZERO! E qualora fosse vero che le (in)competenze ricadano completamente ed esclusivamente sul commissario Cotticelli, perché la maggioranza della giunta regionale Calabrese non ha preteso che venissero espletate e concretizzate le misure anti pandemia? chiede la renziana.

"No, cari amici Calabresi, da questo squallido teatrino viene fuori soltanto un'amara realtà: siamo stati defraudati per l’ennesima volta di un diritto, quello prioritario e costituzionalmente garantito: il diritto alla salute! Non che fosse una novità, visto il sistema sanitario carente di cui disponiamo da decenni! Ma in questa fase così delicata, dove l’evento pandemico avanza inesorabilmente e dopo aver ricevuto fondi statali da investire per poterlo fronteggiare, notare la noncuranza ed il pressappochismo istituzionale e politico locale fa inorridire! A coloro che (purtroppo per noi) governano la nostra Regione, si spera ancora per poco, commissario annesso, suggerisco di modificare l'ordine del giorno con quello del quale tutti i Calabresi vorrebbero sentir parlare: Dimissioni di massa per manifesta incapacità", conclude Sirianni.

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